Continua la battaglia di Assoprovider accanto agli operatori di prossimità umbri, contro la delibera di Giunta Regionale dell'Umbria che cancella l'esenzione dei provider dai canoni per l’attraversamento del demanio di proprietà regionale, per la posa di fibra ottica.

 

«La delibera ha demolito la legge 31/2013, creando così un danno enorme alle PA locali e anche agli operatori di comunicazione, soprattutto a quelli di prossimità», denuncia Giovanbattista Frontera, vice presidente di Assoprovider.

La cancellazione delle esenzioni, non è l’unica modifica della legge che:

Non consente più alla Regione Umbria di farsi parte diligente nell’armonizzazione di regolamenti e norme di sotto/sopra suolo per le infrastrutture di telecomunicazione, sia provinciali che comunali;
Cancella la consulta di telecomunicazioni, un organo che consentiva un dialogo permanente con gli stakeholder;
Non rende più automatica la possibilità per tutti gli operatori di avere a disposizione in noleggio gli oltre 600 km di fibra di proprietà regionale.
Cancella l’esenzione dal pagamento della tassa d’occupazione del suolo pubblico del demanio regionale per la posa della fibra da parte degli operatori.

«Malgrado gli innumerevoli tentativi di avere chiarimenti sulla modifica alla Seconda Commissione Permanente per le attività economiche e di governo del territorio, non siamo mai stati ascoltati nell’ambito di un’audizione», prosegue Frontera.

Eppure la legge che è stata modificata, e alla cui redazione Assoprovider ha partecipato, resterebbe uno strumento efficace per migliorare i servizi di connettività ai cittadini e permettere altresì di gravitare fondi per il settore tlc in Umbria, anche alla luce del PNRR.

«Siamo sorpresi e irritati. Non capiamo i motivi dell’abdicazione da parte della Regione Umbria nella co-legiferazione nelle telecomunicazioni con lo Stato centrale e la prematura modifica della legge visto il recepimento in corso del Codice Europeo delle Comunicazioni, in corso attualmente al Senato», conclude Frontera. 

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