KURT GUSTAV WILCKENS, STORIA DEL VENDICATORE DEI POVERI

Per imparare a conoscere il protagonista di questa storia basta un aneddoto.
Quando Kurt Gustav Wilckens, ancora giovanissimo, emigrò all’inizio del '900 dalla Germania agli Stati Uniti, finì a lavorare come operaio in una fabbrica di inscatolamento del pesce. Qui i tagli migliori finivano nei contenitori destinati ai ricchi mentre lische e scarti andavano a rifornire gli scatoloni destinati ai poveracci.
Kurt, arrivato in America con idee socialiste e convertitosi presto all’anarchismo, decise di tirare un brutto scherzo ai signori e fare un bel regalo ai miserabili. Così, dopo aver convinto diversi colleghi, cominciò ad invertire i tagli del pesce. Le spine ai ricchi, i filetti ai poveri.
Presto il trucco fu scoperto.
Licenziato in tronco, Kurt iniziò a peregrinare in giro per gli USA. Minatore in Arizona, New Mexico e Colorado organizza scioperi e proteste che gli costarono l’attenzione delle istituzioni. Istituzioni che allo scoppio della Prima guerra mondiale lo internarono, a causa della sua cittadinanza tedesca, in un campo di prigionia. Evaso, continuò con la sua pervicace opera di propaganda a favore delle idee anarchiche e pacifiste. Perché Kurt era un seguace accanito di Tolstoj, dal quale mutuò posizioni fortemente antimilitariste.
Nuovamente imprigionato, nel 1920 venne espulso dagli Stati Uniti, dove le autorità lo bollarano come un pericoloso sovversivo. Dopo un breve ritorno in Germania decise di trasferirsi in Argentina, dove era certo di trovare terreno fertile per le sue idee.
Arrivò proprio nel momento in cui la Patagonia era scossa da un’ondata imponente di scioperi e manifestazioni che univano operai, mandriani e contadini, i quali chiedevano salari e condizioni di lavoro più dignitosi. Le proteste sconfinarono in una vera e propria insurrezione a cui governo e latifondisti, decisero di rispondere con la repressione più dura.
Repressione di cui divenne simbolo il tenente colonnello Héctor Benigno Varela, che fece passare per le armi centinaia di scioperanti.
Kurt assistette da Buenos Aires allo svolgersi degli eventi e decise di vendicarsi.
Aspettò Varela fuori dalla sua abitazione e gli lanciò contro un ordigno esplosivo.
Tanto il militare quanto l’anarchico furono feriti dall’esplosione. Il primo con le gambe falcidiate sguainò la sciabola, il secondo, sanguinante, estrasse il revolver e sparò.
Un intero caricatore che uccise il boia della Patagonia Ribelle.
Quando lo catturano Wilckens dirà: “ho vendicato i miei fratelli”.
Kurt morirà nel corso della sua prigionia ucciso da Perez Millan, un nazionalista estremista.
Ma gli anarchici non lo dimenticarono. Esteban Lucich “vendicherà il vendicatore” e a Buenos Aires sparerà a Perez Millan dicendo "questo te lo manda Wilckens".

Cannibali e Re

Questa è una delle 250 storie che raccontiamo in Cronache Ribelli. Lo trovate qui:https://bit.ly/3aK0moS

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