Ieri a Roma i lavoratori, ancora una volta, hanno difeso la democrazia
Ieri a Roma i lavoratori, ancora una volta, hanno difeso la democrazia. Quella democrazia che hanno prima conquistato, liberando l'Italia dal fascismo, e poi difeso contro i tentativi della destra reazionaria di restaurare un regime autarchico e antidemocratico. La cosiddetta ""strategia della tensione" a questo avrebbe portato. Gruppi estremisti neofascisti, con la connivenza dei settori deviati delle istituzioni e la complicità della destra politica presente nelle forze di Governo, hanno permesso e dato speranze a questi progetti antidemocratici che avrebbero portato indietro L'Italia del progresso e della democrazia, avrebbero cancellato le conquiste sociali fatte dal sindacato e dalla sinistra politica, dove il PCI esercitava una importante egemonia. Ora, in un momento dove le forze di sinistra sono in condizioni di forte debolezza, dove il sindacato non esercita l'influenza che aveva negli 60 e 70, dopo le storiche sconfitte del decennio successivo, dopo gli sconvolgimenti geopolitici, le stesse forze vogliono affondare il colpo finale, sfruttando sempre le frange estremiste. Ma milioni di lavoratori si oppongono e resistono, milioni di cittadini invitano tutti ad uscire da questo torpore, a riprendere in mano la bandiera della democrazia e della libertà, a rivendicare diritti e giustizia sociale. Questa è stata la manifestazione di ieri: diciamo a no ad rigurgito fascista, diciamo a no a quella classe padronale che non aspetta altro che la fine di ogni libera organizzazione dei lavoratori, oggi come allora
Associazione culturale Umbrialeft

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