di Nicola Bossi Dopo la famiglia Kercher, al Tribunale di Perugia nell'ambito del processo sulla morte di Meredith tocca alle famiglie Sollecito e Knox, In particolare al padre di Raffaele e a Emma Mellas, madre di Amanda, chiamati in aula dalle rispettive difese per capire meglio il comportamento degli indagati in quei giorni tragici del novembre del 2007. Emma Mellas ha raccontato le tre telefonate che Amanda gli ha fatto la mattina del 2 novembre quando verrà scoperto il corpo di Meredith senza vita nella casa di via della Pergola. "La prima telefona - spiega Mellas - mi è arrivata alle 4 della mattina, non so che ora potessero essere in Italia. Amamnda mi diceva che aveva il sospetto che qualcuno potesse essere entrato in casa dato che la porta era aperta. Era solo un sospetto visto che la porta principale aveva una serratura anomala e qualche volta non si chiudeva". Poi la signora Mellas ricorda che Amanda gli aveva detto, sempre nella prima telefonata, di aver trovato due cose anomale mentre si andava a fare la doccia: "del sangue al bagno ed ha pensato che potesse essere arrivato il ciclo ad una delle ragazze che poi non aveva pulito bene" ma il sospetto maggiore sarebbe arrivato dalla tazza del bagno: "qualcuno non aveva scaricato per bene, strano dato che le ragazze tiravano sempre l'acqua". Poi Amanda dopo aver fatto la doccia se ne è andata da Raffaele dove "mi aveva detto - spiega Mellas - che aveva passato tutto la notte". Condividi