Alvini: “Non è il tempo degli elogi ma l’ora di lavorare e di vincere”
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - "Questa con la Cremonese é la partita, eccetto il derby, più difficile dell'anno". E se ad affermarlo é, in conferenza stampa, Massimiliano Alvini non resta che credergli.
Dopo l'euforia e l'entusiasmo per la splendida vittoria in Lombardia, tocca ad una squadra piemontese, l'Alessandria, testare le qualità, i pregi ed i difetti della formazione umbra che, in casa, ha conquistato appena un punto sui sei disponibili e deve, pertanto, recuperare il terreno. Tra l'altro l'ultima vittoria interna, con presenza di supporter, risale a ben venti mesi fa (fine gennaio 2020: Perugia-Livorno 1-0, rete di Melchiorri).
"Sarà una partita diversa dalle ultime, perché diverso é l'avversario e perché la stanchezza dell'ultima partita, giocata per più di un tempo in dieci, si é fatta sentire. Sto tenendo. Insieme ai miei collaboratori, sotto valutazione quattro giocatori: uno in difesa, uno a centrocampo, uno sulle fasce ed uno in attacco. Deciderò, col mio staff, all'ultimo momento. Di certo l'Alessandria é un'ottima squadra e presenta un indice di pericolosità in attacco, che é il settimo dell'intera categoria. Mi aspetto una gara insidiosa. I valori tecnici delle due squadre, grosso modo, si equivalgono. Per cui sarà indispensabile stare sul pezzo, con attenzione e determinazione. Ma ho fiducia nei miei ragazzi. Io da parte mia dovrò cercare di proporre qualcosa di nuovo. Ma ci serve, anche, il sostegno dei tifosi, che sono il nostro dodicesimo uomo in campo".
La partita di Cremona ha lasciato i suoi strascichi negativi sul piano fisico in diversi elementi: Segre, Matos, lo stesso Lisi hanno dato tutto fino all'ultima goccia di sudore, ma sono usciti stremati dal terreno di gioco. Ed anche se lo staff medico, i massaggiatori ed il preparatore atletico hanno, a loro volta, fatto il possibile ed anche di piú per recuperare uno stato fisico tranquillizzante per i giocatori (tanto che Alvini li ha ringraziati pubblicamente) é probabile che non vangano rischiati, non almeno dal primo minuto.
"Noi - assicura Alvini - vogliamo fare una cosa importante. Anche per dare continuità al nostro percorso. Ai ragazzi ho spiegato che chi fa il massimo per se stesso, lo fa anche per il gruppo nel suo complesso. E nutro fiducia che ci riusciranno".
A chi gli rivolge complimenti per la qualificata attività che sta svolgendo e gli indirizza elogi, risponde: "Il merito dev'essere riconosciuto ai giocatori. E comunque questo non é tempo di onori: é tempo di lavorare".

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