Oggi, all’assemblea della Confindustria tenutasi a Roma, è avvenuto un fatto molto importante. Anche nei confronti di molti cittadini che si rifiutavano di leggere le vicende del governo nazionale in tutte le sue sfaccettature, speriamo sia caduto il velo che oscurava gli occhi. È chiaro come il sole che questo è il governo dei padroni, dei finanzieri e dei banchieri. Il presidente della confindustria ha augurato vita perenne a questo governo, il loro governo. Ha chiesto che non solo le riforme, come lo sblocco dei licenziamenti, la cancellazione della quota cento, la riforma della giustizia in cui è stata ripristinata la prescrizione, ma anche le altre in cantiere siano fatte dal loro governo e non da uno liberamente eletto dai cittadini dopo le elezioni generali. Dopo molti minuti di super elogi al Presidente del Consiglio sono arrivate le richieste: soldi, molti più soldi alle imprese, una politica industriale che accolga le loro esigenze, un contesto europeo e mondiale che favorisca solo le aziende. Ai sindacati ha chiesto un Patto per il lavoro, basta che seguitino ad
accettare il confronto sui loro temi preferiti. Io auspico, invece, che questo governo se ne vada al più presto, poiché si sta rivelando una vera sciagura per i lavoratori e le persone più deboli. Il governo del banchiere ha l’appoggio di quasi tutti. A parte la destra, che sta aumentando i consensi, ed è normale, non condivido l’atteggiamento sottomesso e rinunciatario ad ogni innovazione di LeU, del PD e dei 5 Stelle, in quanto stanno avvalorando una politica di destra, reazionaria, sorretta dai padroni e da tutta la loro stampa televisiva e di giornali. Sarebbe necessaria una svolta radicale, andare al più presto alle elezioni, ristabilire il gioco democratico, valorizzare il Parlamento che non sia più, come ora, solo un votificio di decisioni prese altrove, e costruire un governo di sinistra, alternativo a quello attuale.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

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