Le NEWS nazionali di UmbriaLeft
10/09/2021 - 18:25
TERZA DOSE VACCINO: si aspetta per definire le categorie fragili.
“Sulla terza dose, la giornata di ieri è stata determinante. In queste ore il ministero sta lavorando a una circolare per definire chiaramente quali saranno le categorie di fragili con cui si partirà, penso ai pazienti oncologici e trapiantati. Verrà fatto un elenco molto dettagliato”, annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza.
“Noi siamo pronti – afferma il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana - per fare da apripista ad una terza dose di vaccino, dobbiamo solo aspettare indicazioni del governo”.
"E' tutto pronto- ribadisce Fontana-, e nel momento in cui arriverà l'ok ufficiale del CTS possiamo partire".
Anche la regione Basilicata "è già pronta per la terza dose di vaccino anti-Covid", annuncia il presidente Vito Bardi.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, avverte che per l'autunno “abbiamo davanti due sfide: lo screening nelle scuole e la terza dose di vaccino per gli anziani".
“A livello nazionale - rileva Zaia - sono state approvate le misure di estensione del Green Pass e credo vadano a favore della campagna vaccinale. Siamo comunque molto preoccupati per l'inverno e l'andamento del virus. Il 13 settembre è un giorno importante: riaprono le scuole, che monitoreremo per evitare focolai importanti. Poi la sfida è quella di mettere in sicurezza gli anziani, si parla di terza dose, anche per le persone fragili, e in Veneto sono 160 mila”.
“Faccio comunque appello a tutti i cittadini che vogliono vaccinarsi, - spiega Zaia - di approfittare di farlo in questi giorni, perché quando scatterà la terza dose per anziani e fragili la priorità diventerà quella. L'80% di chi viene ricoverato non è vaccinato, lo dico, anche se per questo qualcuno si arrabbia. Ho l'obbligo di dirlo”.
Anche la regione Emilia-Romagna è pronta a somministrare la terza dose di vaccino anti Covid alle persone più fragili. Si partirà nella settimana che va dal 20 al 25 settembre: questa la disponibilità data dalla Regione al commissario straordinario per l'emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, afferma che la lotta alla pandemia “è una battaglia di tutte le regioni, comuni, forze sociali ed economiche, di fronte a una sfida senza precedenti. Il sistema paese ha risposto in maniera organica, tutti assieme, per vincerla. La lezione è che nessuno si salva da solo”.
SCUOLE, UNIVERSITA' E RSA: le prime nuove estensioni per il greem pass-
“Sono un aperturista convinto e come tale penso che sia fondamentale il Green Pass. Deve essere utilizzato come strumento di buon senso e deve essere percepito come utile dai cittadini”, dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
Il Consiglio dei Ministri del 9 settembre ha esteso l’obbligatorietà del Green Pass in ambito scolastico e nelle residenze per anziani. Il provvedimento interessa anche la formazione superiore e socio sanitario-assistenziale. Le nuove norme restano in vigore fino al termine dello stato di emergenza (31 dicembre 2021).
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, il comunicato stampa del Governo fornisce delle prime spiegazioni su come disciplinare l’accesso nelle strutture indicate. Sono interessate le strutture di istruzione e formazione (compresi i corsi serali, i centri per l’istruzione degli adulti, i servizi educativi per l’infanzia, i sistemi regionali di istruzione e Formazione Tecnica Superiore e degli Istituti Tecnico Superiori e il sistema della formazione superiore).
"Continueremo a lavorare - afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza - nella direzione intrapresa, di un'ulteriore estensione green pass nelle prossime settimane e valuteremo l'estensione dell'obbligo vaccinale. Se sarà necessario il governo non ha paura. E' consentito dalla costituzione art. 32, e già vigente per gli operatori sanitari e da ieri previsto anche per i non lavoratori nelle Rsa. Incroceremo i dati e verificheremo cosa sarà necessario, ma quel che è certo è che il Governo non ha paura e procederà con determinazione per mettere in sicurezza il paese".
Per il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta il Green pass è "Geniale, perché aumenta il costo psichico e monetario a carico degli opportunisti contrari al vaccino. In futuro deve valere sia per il lavoro pubblico che per quello privato".
"E' la decisione che prenderemo nel prossimo futuro - annuncia Brunetta-: il green pass per tutti. Green pass per tutti: lavoro pubblico, lavoro privato, servizi pubblici, servizi privati".
Ora con l'ultimo provvedimento del Governo chi accede alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è tenuto a possedere la "Certificazione Verde". La disposizione non si applica "ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori".
Il dirigente scolastico e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative e formative hanno il compito di controllare il possesso del Green Pass da parte del lavoratore. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro.
Chiunque accede alle strutture del sistema nazionale universitario deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde COVID-19.
I responsabili delle Università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni. Le verifiche sono svolte a campione con le modalità individuate dalle Università. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro.
Per quanto riguarda invece le Rsa, le nuove norme entrano in vigore dal 10 ottobre e saranno efficaci fino al 31 dicembre. Si ricorda che si applica l’obbligo vaccinale nelle strutture residenziali, socio-assistenziali e sociosanitarie.
Le nuove norme si applicano a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice (RSA, strutture per anziani, ecc.).
Sono tenuti ad assicurare il rispetto dell’obbligo vaccinale i responsabili delle strutture e i datori di lavori dei soggetti che a qualunque titolo svolgono attività lavorativa sulla base di contratti esterni. Le modalità di verifica dell’adempimento dell’obbligo saranno definite con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato di concerto con il Ministro della salute, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
L'AIFA, RAPPORTO DI SORVEGLIANZA SUI VACCINI.
L'Aifa. L’Agenzia italiana del farmaco, segnala nel Rapporto di Farmacovigilanza sui vaccini che nel periodo 27 dicembre 2020-26 agosto 2021 sono arrivate 91.360 segnalazioni di sospetta reazione avversa su un totale di 76.509.846 dosi di vaccino anti-Covid somministrate (119 ogni 100mila dosi), di cui l'86,1% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.
I dati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa per i 4 vaccini in uso nella campagna.
Sempre l’Aifa segnala che un farmaco indicato per il trattamento dell'Herpes Zoster, illegale in Italia, ma viene utilizzato in sostituzione del vaccino anti-Covid. L'allerta è scattata dopo l'aumento delle richieste sospette di importazione. 'L'utilizzo del medicinale nella profilassi del Sars-CoV-2 - si spiega nel parere - non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza ed è un potenziale pericolo per la salute delle persone”.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, afferma che la lotta alla pandemia “è una battaglia di tutte le regioni, comuni, forze sociali ed economiche, di fronte a una sfida senza precedenti. Il sistema paese ha risposto in maniera organica, tutti assieme, per vincerla. La lezione è che nessuno si salva da solo”.
Sono ormai oltre 9.000 i pazienti Covid trattati con i monoclonali in Italia. Negli ultimi sette giorni, monitorati dall'Agenzia italiana del farmaco Aifa, dal 3 al 9 settembre, sono state 556 contro le 564 della settimana precedente, per un totale complessivo di 9.021 a partire da marzo scorso, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia per persone particolarmente fragili con infezione recente da Sars-CoV-2 e senza sintomi gravi.
Dall'inizio del monitoraggio, in numeri assoluti sale al primo posto il Veneto con 1.327 pazienti trattati, la regione con il maggiore utilizzo. Segue il Lazio con 1.266 e Toscana con 1.203, mentre agli ultimi posti ci sono Molise e Provincia autonoma di Bolzano, rispettivamente ferme a quota 14 e 3 pazienti inseriti nel registro. Nell'ultima settimana, il numero più alto di prescrizioni è stato in Veneto (119 su 3.947 nuovi positivi, circa il 3%).
Sono 199 le strutture di 21 Regioni o Province autonome che hanno prescritto queste terapie.

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