Anni fa in una trasmissione ironica che raccontava i miti del pallone, Mai dire Gol, una delle rubriche più seguite era quella delle Interviste Possibili, che raccontavano di strafalcioni, assurdità e espressioni fuori dal comune. L'intervista che resta nella storia recita esattamente "Sono completamente d'accordo a metà con il mister.“
Un po' quello che il medioevalista Alessandro Barbero racconta per vaccini e green pass: "sono contrario al green pass ma sono favorevole all'obbligo vaccinale". Cosa vorrà dire nessuno lo ha compreso, ma ne è uscita una bella intervista sul Corsera per far raccontare ad uno storico l'essere contrario al green pass per poi accorgersi di averla fatta fuori dal vaso e aggiungere la mitica perla dell'obbligo vaccinale: quello sì, perchè tanto non accadrà mai.
Massimo Gramellini costruisce un pezzo di rara bravura intorno alle esternazioni dello storico, bravo in storia medioevale, meno bravo con la comunicazione dell'attualità.
Dice Barbero: “Qualcuno mi presenta come una specie di superstizioso fanatico contrario ai vaccini. Ma nell’appello che ho firmato non si parla affatto dell’utilità dei vaccini, anzi si dice chiaramente che molti dei firmatari sono vaccinati, me compreso. Il problema che mi preoccupa è l’obbligo del green pass per gli studenti che dopo aver pagato fior di tasse universitarie sono esclusi dalle lezioni se non hanno il certificato”. Lo dice in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia Medievale all’Università del Piemonte Orientale e tra i firmatari dell’appello contro l’obbligo di green pass nelle Università.
Massimo Gramellini Nel suo Caffè lo cita e si chiede cosa voglia veramente dire lo storico che prosegue:  “il governo ritiene di poter togliere alla gente diritti fondamentali, neppure civili o politici, ma umani, come quello di accedere a un ospedale o a una lezione universitaria, e considera la cosa irrilevante, tanto da non far sentire una parola per dire almeno che è preoccupato e dispiaciuto di doverlo fare, e senza prendersi la responsabilità di rendere obbligatorio per legge il vaccino, misura con cui io, sia pure non senza dubbi, alla fine sarei d’accordo”.
"Io sarei d'accordo, mi sono vaccinato ma il green pass resta inaccettabile." Tutto e il contrario di tutto. Mi chiedo perchè sempre più spesso la stampa si rivolga a divulgatori, storici, economisti, professori universitari, politici, allenatori di calcio e giocatori di golf per avere un giudizio sul green pass e sulla sua validità e accettazione. Tutti contrari ma tutti vaccinati, valli a comprendere cosa dica la protuberanza metafisica occipitale in quelle occasioni.
Barbero chiude la sua intervista con un'altra perla: “Vivere in un Paese in cui non si può salire su un treno o entrare in un ufficio pubblico o andare all’Università se non si possiede un pezzo di carta che però - per carità! - non è assolutamente obbligatorio, è surreale e inquietante. Chi si preoccupa di questa violazione dei diritti magari esagera, e io sarei ben contento di discutere con chi pensa che nella situazione che stiamo vivendo si tratti di preoccupazioni troppo astratte. Invece tutto questo avviene senza un dibattito pubblico equilibrato, e in mezzo alla canea degli insulti da una parte e dall’altra, e questo è addirittura terrificante”.
Senza un dibattito pubblico... ma nessuno si trattiene a farla fuori dal vaso, a recitare pensieri che infuocano quello stesso dibattito che non esiste, salvo poi aggiustare il tiro per il timore di non essere chiamati, con frequenza, a fare lezioni magistrali, interventi a pagamento, apparizioni in festival sponsorizzati magari da case farmaceutiche. 
Meglio il buon Bogart che possiamo parafrasare ricordando la sua celebre frase: "è il tampone bellezza e tu non ci puoi fare nulla".

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