Il valore dell’export agroalimentare: il rapporto ISMEA del 2019
I dati aggiornati alla fine del 2019 mostrano che l’Italia complessivamente esporta circa 42 miliardi € di prodotti provenienti dal settore agroalimentare.
Nello specifico, il 70,5% dell’export viene coperto da sole cinque regioni, quattro delle quali dislocate nel nord Italia, sintomo di una maggior propensione del settentrione agli scambi con l’estero. In questa classifica l’Umbria occupa la tredicesima posizione, incidendo sul valore esportato complessivo in misura pari all’1,6%. 
I valori umbri testimoniano un’ottima tendenza all’esportazione, specie se messi a confronto con quelli di Regioni simili del centro Italia, quali Marche o Abruzzo. 

Ad ogni modo, i dati sin qui analizzati derivano da un processo di crescita di lungo periodo, che ha interessato tutte le regioni italiane, con variazioni più o meno marcate a seconda dei casi. Infatti, nel settennio preso in esame, emerge che vi è stato un tasso di incremento medio annuo notevole, il quale ha visto protagonista proprio l’Umbria. Essa, infatti, occupa la sesta posizione (+4,7%), dietro a Lombardia, Piemonte e Veneto, ovvero quelle regioni già affermate nell’ambito dell’export agroalimentare.
Contestualmente ha fatto registrare un tasso di incremento medio annuo del PIL abbastanza contenuto (+0,94%), in virtù del quale si colloca al di sotto della media italiana (+1,1%). Il nord Italia trascina l'economia agricola e ne siamo orgogliosi, occorrerebbe chiedersi perchè le regioni del centro sud (escludiamo per il momento l'Umbria) arranchino con difficoltà verso la conquista dei mercati. Eppure non possiamo dimenticare la produzione agricola di regioni come la Puglia, tra le maggiori produttrici di olio extraverfine di oliva e della coltivazione del pomodoro, o la Campania, Calabria e Sicilia con quella che potrebbe essere la produzioni di verdure e agrumi, penalizzate già nella nostra penisola, per i prezzi imposti dalle grandi catene di distribuzione. Poco export con un prodotto assorbito dal mercato nazionale che non riesce a varcare i confini.
L’incidenza dell’export sull’economia regionale
Proprio il tasso di incremento dell’export assai più consistente di quello registrato per il PIL ha rappresentato uno dei fattori per cui l’Umbria si colloca in quarta posizione in fatto di incidenza export/PIL. Infatti, è evidente il salto in classifica che si ha confrontando i valori assoluti dell’export della tabella 1 con questi ultimi. Ciò è legato anche e soprattutto alla notevole rilevanza del settore agroalimentare nell’economia regionale a cui si aggiunge una buona propensione all’esportazione.
È interessante notare come alcune importanti regioni del settore che vantano oltretutto molteplici prodotti a marchio UE, Lombardia e Toscana su tutte, abbiano un’incidenza sul PIL inferiore proprio a quella verificata per l’Umbria. Ciò è legato non tanto a una scarsa propensione all’esportazione, ma più che altro ad un’economia che viene sostenuta da molteplici comparti appartenenti a settori diversi.

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