Ken Loach è stato espulso dal Labour Party. Lo ha annunciato ieri il regista via Twitter. È stato espulso perché ha espresso solidarietà ad alcuni gruppi della sinistra del partito, a loro volta epurati per via della questione dell’antisemitismo come per la loro affiliazione corbynista.

«Il quartier generale del Labour ha finalmente deciso che non sono adatto a fare il membro del partito laburista, giacché non mi sono dissociato da quelli già espulsi. Ebbene… sono orgoglioso di stare al fianco dei bravi amici e compagni vittimizzati dalla purga. La caccia alle streghe c’è eccome… Starmer e la sua cricca non guideranno mai un partito del popolo. Noi siamo tanti, loro pochi. Solidarietà». Questo il messaggio Loach, subissato immediatamente da una miriade di messaggi di indignazione in sua difesa (per unirsi al coro si può utilizzare l'hashtag #IStandWithKenLoach).

Loach aveva aderito al partito laburista all’inizio degli anni Sessanta, lo aveva abbandonato durante l’era Blair nei Novanta dopo trent’anni. Era rientrato nel 2015, con l’avvento alla leadership di Jeremy Corbyn.

L'espulsione dell'ottantacinquenne regista inglese palesa l'intento di impedire qualsiasi  ritorno del socialismo nella normalizzazione Old New Labour in salsa baronetto Starmer.

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