Buongiorno.
È troppo presto per dire se verrà riformato e come cambierà la platea dei beneficiari ma il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno.” Così si è espresso Mario Draghi assestando un colpo definitivo all’attacco dei due Matteo, Renzi e Salvini, ad uno strumento, presente in tutti i paesi europei per aiutare i più poveri e i più bisognosi.
Renzi, sopravanzando persino Salvini nel furore anti reddito di cittadinanza, voleva addirittura indire un referendum per abolirlo, perché era, secondo lui, “fallimentare, diseducativo e clientelare”.
Chissà se dopo questo colpo di Draghi sarà rimasto della stessa idea. Ancora una volta mi chiedo come Renzi abbia potuto essere il segretario di un partito come il PD che nelle intenzioni vuole essere un partito di sinistra.
Io dal partito guidato da Renzi, sbagliando, decisi di uscire, ma non mancavano certo le ragioni per non riconoscersi più nella sua politica. Ora Letta vuole un partito “moderno e di sinistra”.
L’indicazione è giusta ma la strada è ancora lunga perché ricostruire è più difficile che demolire.
 

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