di Nicola Bossi Wladimiro Boccali, neo-sindaco di Perugia, è già al lavoro nonostante si discuta ancora su voti, verbali che non arrivano e conteggi da rifare per le liste del consiglio comunale. Tra Boccali e Cernicchi è stato di fatto firmato un patto di ferro: il giovane ex presidente della circoscrizione 3 con il suo centro a Madonna Alta, vuole restare al suo posto per un altro mandato: ovvero continuare a fare l'assessore con deleghe alla cultura. Boccali lo voleva promuovere sul campo con qualche delega di maggiore peso politico, ma Cernicchi vuole la cultura perchè ha nuove idee ed un mare dove sa nuotare più che bene. Per l'urbanistica se ne riparla per il prossimo mandato. Non è un mistero che la classe dirigente intellettuale di centrosinistra si è mobilitata con tanto di petizione per la conferma dell'assessore. I Comunisti Italiani, secondo i rumors, dovrebbe accontentarsi della presidenza del consiglio comunale; incarico di prestigio e con una buona struttura politica alle spalle. Per Monia Ferranti sarebbe comunque un posto di visibilità. All'Italia dei Valori, nella figura di Peppino Lomurno, dovrebbero arrivare le deleghe che un tempo furono di LIberati: Sviluppo economico, Turismo e Politiche per l'occupazione. Due gli assessorati per Sinistra e Libertà: il vice-sindaco a Nilo Arcudi (con possibile delega alle infrastrutture e altro ancora) e Branda o Boccioli. Se via libera a Branda deleghe al tempo libero e sport -, se invece tocca Boccioli (personale e circoscrizioni). Il primo favorito sul secondo. A Rifondazione comunista l'assessorato dovrebbe andare a Roberto Ciccone: servizi sociali o ambiente? Ci quest'ultima delega con il rischio imminente di una struttura di termovalorizzazione dei rifiuti da fare a Perugia. Tre assessori al Pd - che si beccherà anche lo scoglio mobilità - e tre gli assessori esterni che saranno pescati nel mondo universitario. Condividi