ROMA - Quanto producono i nostri parlamentari? Assai poco stando alla classifica stilata da un gruppo di benemerite associazioni, fra le quali Cittadinanzattiva, che si sono prese la briga di spulciare attentamente gli annali di Palazzo Madama e Montecitorio. Infatti secondo le tabelle stilate al termine se ne salvano ben pochi, appena il 2,6% del totale, vale a dire 16 deputati e 8 senatori in tutto. Tutti gli altri, se volessimo applicare loro le pagelle reintrodotte dalla Gelmini, non dovrebbero essere ammessi al secondo anno di legislatura.
Per dirla con il ministro Brunetta un "esercito di fannulloni" siede in Parlamento, ma loro possono stare tranquilli, nessun provvedimento punitivo ricadrà sulle loro teste.
Invero a giustificare la loro scarsa attività sta il fatto che questo governo li ha ridotti al rango di semplici macchine da voto, tant'è che in un anno a Palazzo Chigi sono stati trasformati in legge ben 61 disegni di legge governativi, contro gli appena 7 di iniziativa parlamentare.
Quanto al resto (quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto legislativo o ispettivo, quante volte relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto in aula o in commissione), poche idee, ma confuse.
Secondo il rapporto stilato dall'"Osservatorio" composto da Cittadinanzattiva (movimento che dal '78 promuove i diritti dei cittadini e dei consumatori), Controllo cittadino e Openpolis, 32 pagine fitte fitte di dati, il gruppo più attivo (dati i numeri si tratta comunque di un termine eufemistico), tanto alla Camera che al Senato, sarebbe quello dell'Italia dei Valori, con una media del 3,75 ben al di sotto della sufficienza. Seguono nell'ordine Lega (2,67) e Pd (2,65). A Palazzo Madama, invece, Udc e Pd seguono sempre l'Idv.
In entrambi i rami del Parlamento, il principale gruppo di maggioranza, il Pdl, ha raccolto il grado di efficienza più basso, ultimo alla Camera (2,01) e penultimo (seguito dal solo misto) al Senato (0,67). Quozienti che si invertono, ed è facile immaginare il perché, se si passano ai raggi x le presenze in occasione delle votazioni: essendo la gran parte dei ddl di origine governativa. Ecco allora che i deputati del Pdl sono risultati presenti all'83% delle votazioni, i leghisti all'86, i democratici all'81.
Dai quadri con promossi e bocciati che sono stati simbolicamente affissi da Cittadinanzattiva, emerge infine con chiarezza che a salvare la faccia a tutti ci hanno pensato le parlamentari donne: infatti la pidiellina Angela Napoli figura in testa ai pochi virtuosi, affiancata dalla senatrice radicale-Pd Donatella Poretti (entrambe con un bel 10 per indici di attività). Maglia nera tra i "bocciati", invece, al coordinatore del Pdl Denis Verdini alla Camera e al senatore (anche lui pdl) Marcello Pera, che di Palazzo Madama è stato presidente.
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