cappannelli.jpg
GUBBIO - «Apprendo dalla carta stampata che gli ambulanti sarebbero sul piede di guerra a seguito della soppressione, motivata dalla stretta vicinanza con la Fiera di San Giovanni, del mercato del 23 giugno. Così viene affermato da un certo Pasquale Tirelli che si autoproclama portavoce degli ambulanti del mercato eugubino. Francamente tutto questo non mi risulta». Così l'assessore Cappannelli risponde alle argomentazioni espresse nell'artcolo in questione, sostenendo che «la notizia esatta apparsa nell’articolo è che c’è un accordo tra l’amministrazione e le associazioni di categoria (compresa la FIVA e l’ANVA). E questo rientra nella normalità dato che l’amministrazione eugubina adotta una metodologia di governo che prevede il coinvolgimento e la partecipazione delle organizzazioni collettive alle scelte amministrative. Per di più è intenzionata a proseguire in questa direzione, in quanto i rappresentanti eugubini di tali associazioni di categoria sono persone serie che, pur avendo a volte un rapporto “conflittuale” con l’amministrazione, in quanto si adoperano per perseguire interessi di parte, mentre gli amministratori perseguono gli interessi di tutti i cittadini, una volta che si è trovato l’accordo questo viene rispettato. Ciò detto ritengo opportuno precisare quanto segue. Punto 1. Con tutto il rispetto dovuto, non so chi sia e non conosco questo signor Pasquale Tirelli; non so chi rappresenti in quanto non ha mai partecipato agli incontri istituzionali che l’assessore tiene. Sicuramente non è il portavoce degli ambulanti del mercato eugubino come scritto nell’articolo. Probabilmente essendo presidente del consorzio Cosap rappresenterà un gruppo di consorziati o di ambulanti; certamente non le associazioni. Punto 2. Ribadisco che il mercato del 23 giugno sarà soppresso a causa della vicinanza con la Fiera di San Giovanni, come da consuetudine anche in passato, ma l’assessorato si è già adoperato nei giorni scorsi per cercare di trovare la soluzione ottimale per consentirne il recupero. Vi è la massima disponibilità al dialogo. Una disponibilità scritta espressamente nel nuovo Regolamento Comunale, approvato qualche mese fa, in cui si prevede il recupero dei mercati soppressi entro i 30 giorni successivi alla data del mercato cancellato. Quindi in un qualsiasi giorno utile. Siccome però, gli ambulanti chiedono che venga recuperato nei giorni festivi, dato che negli altri giorni svolgono la loro attività in altre sedi, l’amministrazione, che al riguardo non ha nulla in contrario e intende tenere in considerazione le loro esigenze, deve verificare se esistono le condizioni sufficienti e necessarie affinché il recupero nel giorno festivo possa essere effettuato. E questo stiamo facendo in questa fase. Sicuramente, il signor Tirelli, che non credo risieda a Gubbio, non è a conoscenza del fatto che l’amministrazione comunale organizza e autorizza centinaia di iniziative, manifestazioni, eventi, durante l’anno e in particolare numerose sono concentrate nel periodo estivo. Pertanto, a titolo informativo, comunico che nelle domeniche di luglio avremo progressivamente: l’Endurance, una tappa del campionato italiano di Rally, il mercatino dell’antiquariato e quello del biologico. Quindi, al fine di evitare congestionamenti e disagi alla collettività, occorre ricercare la soluzione migliore possibile. Punto 3. Tengo a sottolineare e a precisare che il mercato sarà recuperato se e soltanto se ci saranno le condizioni necessarie e se saranno d’accordo le associazioni di categoria del commercio e degli ambulanti. L’assessore al commercio o la giunta non si fa certo condizionare, nelle proprie scelte amministrative, da chi pensa di utilizzare la stampa come strumento di pressione o addirittura arriva a formulare delle minacce. Sicuramente non è un buon modo di relazionarsi con le istituzioni. Comunque, al fine di evitare questo tipo di problemi, per il futuro, nulla vieta che si potrebbe ragionare sull’individuazione di un altro luogo da destinare ad area mercatale. Ciò consentirebbe agli ambulanti di non vedersi più soppressi i mercati, ai residenti del centro storico di avere minori disagi, all’Ente di agire più liberamente, di risparmiare risorse economiche in quanto occorrerebbe una minore vigilanza e controllo, di utilizzare i parcheggi a pagamento e incassarne l’introito ecc., ecc, ecc.». Condividi