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di Daniele Bovi Negli uffici elettorali del Comune di Perugia sono giornate di superlavoro: a proposito di riconteggi e preferenze le polemiche sono arroventate. E ogni giorno si annunciano ricorsi. Molti dei protagonisti della contesa, secondo le informazioni raccolte da Umbrialeft, indicano come principale causa dell'incertezza che regna intorno agli eletti la poca esperienza dei presidenti di seggio. Così succede che da un giorno all'altro spuntano decine di preferenze che prima non c'erano e nomi eccellenti e meno eccellenti che si ritrovano la porta del Consiglio sbarrata anche per sole tre o quattro preferenze. Con la seguente scia di veleni e polemiche che è facile immaginare. In casa Pdl continua la lotta serrata tra Scarponi e Varasano, ultimo degli eletti per il suo partito. Il primo lunedì 8 giugno risultava eletto, il giorno dopo invece si è visto scavalcare per sole tre preferenze proprio da Varasano. Secondo le ultimissime notizie raccolte da Umbrialeft la contesa non sarebbe per nulla chiusa. Tutti e due si stanno muovendo con le rispettive squadre. E in questo quadro fonti qualificate del Pdl danno come sempre più probabile un accordo che vede Massimo Monni il prossimo anno in Consiglio regionale proprio per far posto a Scarponi. Sempre che dalla proclamazione ufficiale degli eletti non escano ulteriori sorprese. Chi invece sembra aver preso la decisione di fare ricorso alle carte bollate è Carmine Camicia, candidato nelle liste del Pdl e fuori dal Consiglio per soli 30 voti. Da ambienti vicini a Camicia si mormora che il consigliere sarebbe imbufalito per una cinquantina di preferenze sulle quali dare battaglia. Sulla questione capogruppo invece le quotazioni di oggi danno in netta ascesa il veterano Rocco Valentino. Il giovane Andrea Romizi, forte delle sue 1059 preferenze, era tra i papabili. Scalpita anche Renzo Baldoni, ma in pochi dentro il partito sembrano appoggiarlo. Condividi