di Stefano Vinti
Dopo lo sblocco dei licenziamenti, tanto per confermare la sua natura sociale di destra, il governo Draghi da il via anche allo sblocco degli sfratti.
Aprire in contemporanea lo sblocco dei licenziamenti e quello degli sfratti, dopo che un anno di pandemia ha prodotto un milione di nuovi poveri, significa accanirsi sulla parte della popolazione più colpita dalla crisi.
I provvedimenti del governo rendono l'emergenza sociale in atto ancora più dura e violenta per i lavoratori e i cittadini socialmente fragili a tutto vantaggio dei padroni, della grande proprietà immobiliare e dei padroncini.
Giustamente i sindacati degli inquilini chiedono una ulteriore proroga del blocco degli sfratti, misure che garantiscano il 'passaggio da casa a casa', l'aumento dei finanziamenti per il 'contributo agli affitti' e al 'fondo per la morosità incolpevole'. Inoltre per garantire il diritto all'abitare forte è la necessità di rinegoziare i canoni, e nuovi adeguati sostegni ai piccoli proprietari che subiscono ritardi nel pagamento dei canoni d'affitto.
Siamo sempre in attesa di conoscere la posizione della giunta regionale dell'Umbria difronte a questo grave problema che ci sta investendo.
Se ce l'ha, ovviamente.
 

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