SANT'ARCANGELO DI MAGIONE - L'ufficio postale della popolosa frazione posta lungo una strada di comunicazione importante, tra l'Umbria e la Toscana e centro turistico fornito di ben due camping, sta diventando un problema per la popolazione. Ci si aspettava con con la fine della fase più acuta della pandemia la situazione tornasse alla normalità ed invece ancora nulla. Non solo. Anche le scritte che indicavano, a cittadini e turisti, l'Ufficio Postale sono state tolte. Resta, sola e triste, la cassetta postale rossa, sulla facciata dell'edificio.   è la frazione più lontana dal capoluogo, ha il maggior numero di abitanti e a registrato, prima della pandemia, il maggior numero di presenze turistiche. Inoltre l’aver tolto la targa dell’ ufficio postale e l’indicazione, sulla poeta a vetri, che l’ ufficio è aperto sei giorni la settimana risultano fuorvianti per gli utenti di passaggio ed una pesante ironia per i residenti. 

Tra l’altro questa è la frazione più lontana dal capoluogo, vanta il maggior numero di abitanti e ha fatto registrare, prima della pandemia, il maggior numero di presenze turistiche. 
Quello dell'Ufficio Postale è un servizio decisamente importante per gli abitanti, perché in paese non sono in funzione neanche i bancomat. Del disservizio risente, come è chiaro, anche l'economia.
E pensare che la chiusura era stata definita "di carattere temporaneo" e legata "solo alla emergenza in corso", come aveva motivato in una missiva il responsabile delle Poste di Roma, cui era stata inviata una richiesta di chiarimenti. Di più. Nella comunicazione si sottolineava che, a fine pandemia, si sarebbe provveduto "al progressivo ripristino della consuetudine operativa".
La regione Umbria, proprio in queste ore, è stata dichiarata “zona bianca”, tornando alla normalità, ma nulla - per quanto riguarda le Poste - si è mosso. E' antipatico fare confronti con altre frazioni del Comune di Magione, ma in paese queste discriminazioni accendono vivaci discussioni. 
Ecb

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