PIANO VACCINALE IN UMBRIA UNA SERIE INFINITA DI ERRORI
PIANO VACCINALE IN UMBRIA
UNA SERIE INFINITA DI ERRORI E DISORGANIZZAZIONI
I SESSANTENNI LASCIATI INDIETRO (MA NON TUTTI)
La Presidente della Giunta regionale dell'Umbria, mercoledì scorso 19
Maggio, si è fatta fotografare seduta in attesa al punto vaccinale di
Perugia-Ponte d'Oddi, come fosse un comune cittadino e come a suo
tempo fecero il Presidente della Repubblica e il Presidente del
Consiglio.
Ha 63 anni e quindi deve aver fatto la pre-adesione sul portale a
partire dalle ore 00:00 di lunedì 17 e poi deve aver ricevuto l'agognato SMS con l'appuntamento al centro
vaccinale per mercoledì 19.
Domanda: come mai il Sig. Mario Rossi e la Sig.ra Rosa Bianchi (nomi di fantasia ma nella loro situazione ci
sono decine di persone), rispettivamente di 67 e 66 anni, che pure hanno fatto la pre-adesione nella notte
tra domenica 16 e lunedì 17 e risiedono nel distretto di Perugia, ancora non hanno ricevuto nessun SMS?
La Regione sul proprio sito ufficiale aveva scritto il 14/5/2021 "la data della vaccinazione sarà in base all'età
e non in base all'ordine di adesione" e aveva poi aggiunto il 17/5/2021 che i cittadini “in base alla
disponibilità dei vaccini" avrebbero ricevuto un “SMS con la data della vaccinazione”.
La Regione evidentemente non ha rispettato quanto aveva scritto, infatti:
una persona 63enne ha preceduto una 67enne nello stesso sito vaccinale : allora il criterio dell’età non
è stato rispettato;
forse la persona 63enne ha aderito prima della 67enne : allora si è tenuto conto dell'ordine di adesione;
la persona 63enne è stata vaccinata : allora la disponibilità dei vaccini c’era.
Le cause che hanno condotto l'Umbria in questa situazione indecorosa sono oramai note a tutti e
dipendono dalle scelte errate fatte all’inizio dalla Regione con l’individuazioni di discutibili categorie
prioritarie, dalla incapacità e dalla disorganizzazione nella gestione del Piano vaccinale, dai pasticci negli
accordi con farmacie e medici di base.
A questo punto però, per rispetto dei cittadini che non sono sudditi, la Regione abbia almeno la decenza di
rendere noti e documentare in assoluta trasparenza i criteri "veri" che sta usando per selezionare chi
vaccinare tra i 60-69enni che hanno dato l’adesione.
Altrimenti si potrebbe pensare male e, come si sa, a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina.
Articolo UNO – Umbria

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