di Nicola Bossi Amanda Knox ripercorre attraverso le domande degli avvocati Francesco Maresca, legale famiglia Kercher, e Giulia Bongiorno, legale Sollecito. la mattina del 2 novembre il giorno della scoperta del corpo di Meredith. "Da casa di Raffaele - spiega - mi sono recato in via della Pergola per farmi una doccia. E qui ho trovato tracce di sangue in casa e in bagno e altri particolari strani. Mi sono fatta la doccia e poi a piedi nudi sono tornata in camera mia. Non ho guardato l'orologio anche perchè non avevvo orari, dovevo solo tornare da Raffaele". Una volta tornata dall'ex findazato pugliese Amanda dice di aver raccontato "quello che aveva visto in casa a Raffale durante la colazione". E' Sollecito che, preoccupato, invita Amanda a chiamare le sue coinquiline italiane. "Loro mi dicono di trovarsi fuori Perugia - spiega Amanda - e mi chiedono di occuparmi io della situazione". Con Raffaele si dirigono in via della Pergola, entrano in casa e si accorgono che c'è una finestra rotta in una delle camere delle coinquiline italiane. "Controllo le stanze per vedere se hanno portato via qualcosa" afferma Amanda "Nella mia stanza vedo che c'è ancora il computer portatile, vado verso quella di Meredith e la porta è chiusa". Raffale Sollecito, afferma Amanda, telefona alla sorella che è un ufficiale dei carabinieri per parlare di quello che sta accadendo. "Non ho sentito direttamente ciò che hanno detto: parlavano in italiano, ma mi ha riferito Raffaele che la sorella li esortava a chiamare le forze dell'ordine" conclude Amanda "Raffaele ha chiamato ed io ho specificato il numero civico e l'indirizzo della casa". Alla Polizia la ragazza americana consegnerà tutti e tre i cellullari delle sue coinquiline. Condividi