di Nicola Bossi
Amanda Knox, nella sua deposizione in tribunale nell'ambito del processo per l'omicidio di Meredith Kercher, punta il dito contro la Polizia e contro il Pm. Motivo gli avrebbe fatto pressioni psicologiche e fisiche durante l'interrogatorio - senza avvocato - che poi ha provocato il fermo e il carcere.
"Sotto pressioni - spiega Amanda al legale che difende Patrick Lumumba diffamato dalla ragazza americana - ho immaginato molte cose. Contro la mia volontà sono state prese dichiarazioni".
E qui Amanda inizia la sua personale battaglia sulla verità giuridica contro il Pm e la polizia. "Quello che ho detto durante l'interrogatorio - spiega la ragazza americana - mi è stato suggerito dal Pubblico ministero. Mi sentivo sotto pressione". Accuse anche alla polizia: "loro mi dicevano la via".
Ma c'è dell'altro: la violenza fisica subita durante l'interrogatorio viene confermata. La ragazza americana aveva parlato di scappellotti sulla testa per farla parlare e di un atteggiamento ultra severo nei suoi confronti.
L'avvocato Pacelli difensore di Lumumba ha chiesto: è stata picchiata per dire certe cose?. Risposta: "Sì". E nulla altro.
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