costruire un moderno partito di sinistra
di Paolo Brutti
Dal punto di vista di chi ha operato per costruire un moderno partito di sinistra in Italia la segreteria Letta del PD rappresenta la chiusura di quel percorso. E non perché Letta sia peggiore di Zingaretti ma perché Letta non abbandonerà l’idea che il PD sia il minimo comune di cultura politica tra gli epigoni della DC e del PCI come cercherò di spiegare meglio più avanti. Quando nel PD divenne chiaro il tentativo di Renzi di impadronirsene per cambiarne la natura in senso pienamente liberista D’Alema uscì dal sonno e si impegnò in prima persona sia nel referendum sia nella scissione dal PD. Altrettanto fece Bersani. Ora non fanno altrettanto con Art1, schermandosi dietro la necessità del rinnovamento del partito. Come si capisce dai loro ragionamenti sulla forma e natura del nuovo partito da mettere al centro del campo largo del centro-sinistra l’idea era di recuperare il non voto e ampliare lo svuotamento del PD. Questo progetto ad oggi non è riuscito come mostrano i risultati elettorali. I motivi sono due. Il primo è che il PD è rimasto la somma di ciò che residua della tradizione comunista e cattolico-sociale. Entrambe ridotte a dei simulacri ma sufficienti per trattenere sia i progressisti impegnati elettoralmente sia quellli ormai delusi e disimpegnati. Il secondo, visibile soprattutto nelle ex regioni rosse, è che per l’elettorato di sinistra ancora In campo il PD è ancora “il Partito”, come si diceva una volta del PCI. Tutto ciò ha fatto sia la sfortuna del PD che la sfortuna della nascita di una forza a sinistra del PD, come si vede dalla sorte di LeU. Non è nato un partito liberal progressista di modello americano, come voleva Veltroni, né un partito socialista di stampo nord europeo come avrebbe potuto evolvere Leu. Aggiungo però che un tale partito non esiste in Europa ormai da tempo dopo le evoluzioni in direzione liberista e globalista del Labour inglese, dei socialdemocratici tedeschi e svedesi. Tornare nel PD sarebbe come chiedere ai naufraghi sulla scialuppa di risalire sulla nave che affonda solo perché più grande. Per ora una sinistra di governo ha solo la rappresentanza di Art1, che, a cominciare dal nome, mostra un’evidente precarietà. Gli si potrebbero chiedere due cose oltre la modifica del nome inserendovi la parola Partito: una elaborazione di proposte di riforme strutturali in senso socialista (qui c’è tutto da inventare ma gli spunti non mancano) e un attacco deciso, culturalmente fondato, alla incongrua vetustà del PD che è un brodo stomachevole di carne e pesce. Non vi prosperano né cattolici franceschei né marxisti alla Habermas. Per questo un uomo come D’Alema potrebbe di nuovo essere fondamentale. La politica internazionale potrebbe essere il primo terreno d’attacco. Biden c’è ne sta dando l’occasione.

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