Di Ciuenlai - Con l’elezione di Deborah Serracchiani a capogruppo Pd della Camera si conclude una tipica operazione dorotea della quale il nuovo segretario, Letta, è persona competente o , come si dice, “informata dei fatti”. E’ la cultura da cui ha attinto (la sua cultura politica) che gli permette di fare finta di cambiare ciò che non può e non vuole cambiare nel profondo, se non nella  sua forma gestionale. L’iniziativa è, infatti, per chi ha ancora un’anima legata ai valori della sinistra,   pessima sotto tutti i punti di vista.

Non è “un cambio di passo” perché le due “leaderine, ma ine, ine,ine”  dei parlamentari democratici, sono espressione della pratica individualista, moderata e opportunistica, insita nel d.n.a di questa forza politica e portata alle estreme conseguenze dal renzismo, anima dalla quale e non per caso, hanno tratto i massimi vantaggi di carriera. E potremmo immediatamente chiuderla qui! Ma c’è dell’altro.

Non è nemmeno una svolta “meritocratica” perchè sono state scelte due donne “senza infamia e senza lode”,  due “bestioline da tutte le fiere” avrebbe commentato l’allevatore.  Anzi, politicamente parlando, due soggetti con più infamie che lodi. La Serracchiani ha fatto un disastro in Friuli di tale proporzioni, che l’ha furbescamente portata a non ricandidarsi . E’ un caso rarissimo tra i Governatori. La ragione è semplicissima. Il suo consenso era ai minimi ed infatti ha perso, e di brutto, nel suo collegio alle politiche. E’ stata eletta , come tanti altri, con il ripescaggio delle liste bloccate non con i voto dei cittadini.

Ancora peggio la Malpezzi , uno di quei personaggi “iscrittisi  misteriosamente e direttamente al Parlamento”  con un curriculum precedente “da foglio in bianco” e praticamente inesistente, se non per qualche piccolo incarico amministrativo locale. Una di quei personaggi (e ce ne sono un botto nel Pd) che non riesci a capire cosa abbia fatto di tanto strabiliante per avere avuto accesso ad una così rapida e brillante carriera. Del Rio, rispetto a queste due appare come  un gigante e Marcucci una persona esperta.  Cosa? MI chiedete un commento? Ve lo faccio subito : “Mamma mia!”.

Allora perché tutta questa messa in scena? Eh niente, è una semplice operazione di facciata, mascherata come risposta alla “questione femminile”, che lascia , da punto di vista degli equilibri politici , le cose come stanno. E’ l’a,b,c del doroteismo. Non scontentare nessuno, misurare col bilancino gli equilibri e gettare alla mitica “base” una finzione di cambiamento, sperando che se la beva.  Le due prescelte non sono infatti farina del sacco del segretario ma due “esponenti”, indicate e sostenute dai precedenti Capogruppo.  Cioè soggetti ad autonomia controllata o apparentemente inesistente , come nel caso del Senato. Non risponderanno a Letta ma alle componenti che le hanno propostee votate.

Lo scopo? Quello di imparare a tutti come si governa e si sta in  una struttura cronicamente affetta da “correntismo fradicio”. Insegnare , insomma a tutti, l’Abc del doroteismo, dove si litiga per  accaparrarsi “il potere” a disposizione , ma anche dove, alla fine, si trova sempre una quadra dentro un sistema spartitorio che, usando il bilancino dei rapporti di forza interni, accontenta tutti e non lascia fuori nessuno. In questo senso è un chiaro scostamento e un  superamento di sistemi, come il Renzismo, che , alla maniera dell’ avvocato Previti,  non “fanno prigionieri” quando prendono le leve del comando.  Ma la sinistra “che ci azzecca?”.

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