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PERUGIA – Prosegue in seconda Commissione l’approfondimento sui contenuti del disegno di legge della Giunta regionale inerente il “Governo del Territorio e Pianificazione” che prevede anche norme sugli ampliamenti edilizi, e una serie di facilitazioni per incentivare la ripresa del settore edilizio previsti nel cosiddetto “Piano casa”. Nel corso della riunione, cui era presente l’assessore regionale Lamberto Bottini, la seconda Commissione ha esaminato alcuni emendamenti dell’Esecutivo regionale al testo di legge, dal quale nella riunione di ieri era stata stralciata la parte relativa ai diritti edificatori e in particolare i concetti di premialità, perequazione e compensazione, che sarà riproposto in un apposito disegno di legge. Gli emendamenti riguardano la parte relativa agli “Interventi straordinari per il rilancio dell’economia e finalizzati alla riqualificazione architettonica, strutturale e ambientale degli edifici esistenti” (“Piano casa”). Dagli ampliamenti vengono esclusi gli edifici ricadenti nei centri storici e nelle aree soggette a vincoli di inedificabilità assoluta in base a normative statali, regionali o previste dallo strumento urbanistico generale comunale. Non potranno beneficiare della procedura semplificata gli edifici ricadenti nelle zone agricole e realizzati successivamente al 13 novembre 1997. Esclusione anche per gli edifici situati nelle zone a rischio frana e idraulico; quelli ricadenti negli ambiti concernenti rispettivamente la riserva integrale e quella generale orientata dei parchi nazionali; quelli classificati come beni culturali; quelli classificabili come edilizia speciale, monumentale o atipica ricadenti nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Non rientrano nella nuova normativa anche gli edifici eseguiti in assenza di titolo abilitativo e che non abbiano conseguito al 31 marzo 2009 il titolo abilitativo a sanatoria a seguito dell’accertamento di conformità o del condono edilizio; gli edifici ricadenti in zone omogenee o ambiti dove lo strumento urbanistico preclude la possibilità di realizzare ampliamenti o ristrutturazioni che riguardino la completa demolizione e ristrutturazione dell’immobile. Per quanto riguarda gli interventi di ampliamento degli edifici a destinazione residenziale, saranno consentiti interventi edilizi entro il limite massimo del venti per cento della superficie utile calpestabile di ciascuna unità immobiliare e comunque fino al massimo complessivo di settanta metri quadrati. Gli edifici si intendono di: tipologia monofamiliare o bifamiliare o di superficie utile calpestabile non superiore a 350 metri quadrati, indipendentemente dal numero delle unità immobiliari. Tra gli emendamenti della Giunta c’è anche quello che sopprime il comma 2 dell’articolo 54 che prevedeva il vincolo di destinazione d’uso di cinque anni per gli immobili destinati all’edilizia residenziale e di dieci anni per quelli a destinazione produttiva. Aggiunto infine un comma all’articolo 53 con cui si dispone che gli interventi di demolizione, ricostruzione e ampliamento sono subordinati al reperimento di spazi per parcheggi pertinenziali, nonché al rispetto delle normative in materia di dotazioni territoriali e funzionali delle parti ampliate. Secondo il presidente della Seconda Commissione, Franco Tomassoni (Pd) il disegno di legge contiene “la necessaria rigorosità per assicurare la salvaguardia del patrimonio paesaggistico, naturalistico e architettonico dell’Umbria che rappresenta il più alto strumento di attrazione del territorio e il più importante volano di sviluppo per moltissime attività economiche”. Per il vice presidente della Seconda Commissione, Armando Fronduti (PdL), il testo “riprende, in parte, le linee guida del provvedimento nazionale, restringendo però i vincoli relativi alle altezze e agli allineamenti delle sagome degli edifici in conformità allo strumento urbanistico vigente. Si tratta perciò di un provvedimento regionale depotenziato. Prendiamo atto, comunque – aggiunge – delle semplificazioni relative alle procedure. È indubbiamente un passo importante per rilanciare, con effetto immediato, il segmento dell’edilizia, particolarmente in crisi anche in Umbria”. Il calendario dei lavori prevede, per domani (ore 10.00, nella Sala Partecipazione), un incontro partecipativo a palazzo Cesaroni, mentre per il prossimo lunedì, nella programmata riunione della Commissione, verranno esaminati gli eventuali emendamenti alla legge proposti dai gruppi politici. Condividi