E' dovuta intervenire la Protezione civile per dare supporto alle decine di persone in fila all'Agenzia delle Entrate di Foligno per chiedere chiarimenti o avviare il pagamento della busta pesante relativa al terremoto del 1997. Ore di fila che già da qualche giorno hanno imposto il posizionamento, all'esterno degli uffici di gazebo per riparare dal sole battente i cittadini in attesa di informazioni. Una situazione molto complicata, quella che si sta verificando a Foligno, poiché tra poco, appunto il 16 giugno, scade il termine per l'inizio della restituzione del 40% delle somme dovute da corrispondere in 10 anni in 120 rate. Sul posto, in qualità di polizia economica finanziaria, anche la Guardia di Finanza, intervenuta per sanare eventuali problemi di ordine pubblico. Il caldo ha causato piccoli malori da afa alleviati grazie alla distribuzione di acqua minerale, su disposizione della stessa Agenzia delle Entrate, consegnata alla gente in fila dai volontari della Protezione civile. ''Vari esponenti del centrodestra umbro, in seguito alle sollecitazioni dei sindacati e delle istituzioni regionali di Umbria e Marche, si erano assunti l'impegno nei confronti dei cittadini delle due regioni a garantire una proroga per la restituzione della Busta Pesante. Tuttavia, ad oggi, non abbiamo alcuna notizia in tal senso, anzi il disagio per i cittadini del nostro territorio sta aumentando notevolmente con l'avvicinarsi della scadenza fissata per il 16 giugno''. Lo dice il segretario della Cgil di Foligno, Filippo Ciavaglia, che torna oggi sulla questione per sollecitare nuovamente un intervento del governo che metta mano ad una situazione ''sempre più difficile da sostenere per le popolazioni di Umbria e Marche'', tra l'altro ''già duramente colpite dalla crisi economica in atto''. I principali problemi sollevati dal sindacato sono 4: prima di tutto c'è la difficoltà oggettiva per i cittadini nel recupero di una documentazione vecchia di dodici anni; poi c'è l'aspetto dell'intasamento e del sovraccarico degli uffici pubblici preposti (Agenzia delle entrate) a fornire questa stessa documentazione, vista anche la coincidenza dei tempi con importanti scadenze fiscali; il terzo problema è rappresentato invece dalla modulistica da presentare, che, essendo abbastanza complessa, richiede spesso una conoscenza approfondita di cui non tutti i cittadini sono in possesso; infine, c'è tutta quella parte di cittadini (lavoratori andati in pensione, licenziati, o che semplicemente hanno cambiato lavoro) che si è vista trattenere il 100% della busta pesante e che ad oggi non sa con certezza come procedere per recuperare il 60% che le è dovuto. ''E' chiaro che sono troppe le questioni ancora irrisolte per poter pensare di chiudere la partita tra pochissimi giorni il 16 giugno - conclude Filippo Ciavaglia - per questo torniamo a ribadire con forza la nostra richiesta di un'immediata proroga al Governo, ricordando agli esponenti di centrodestra le promesse prese in campagna elettorale e ancora non mantenute''. Condividi