La situazione è grave: ottima per la restaurazione
di Giuseppe Mattioli
Ieri il Salvatore italiano ha parlato e mi è tornato in mente cosa accadeva in Russia tanti anni addietro: tutto si è normalizzato. So benissimo che il paragone è improprio, ma mi serve per mettere in luce alcune affinità.
La posizione del corpo, la faccia, la mancanza di emotività, l’atteggiamento, lo stile del messaggio, molto mi ha ricordato quel vecchio dirigente russo.
Ora, la pandemia seguita a impazzare, i morti, purtroppo, superano in Italia i centomila, restano difficoltà enormi alla vaccinazione di massa, la crisi economica si aggrava, come anche il calo del Pil e l’aumento della disoccupazione, ma il messaggio tende a dire che saremo, a breve, quasi alla normalità.
Il premier, intanto ha nominato suoi collaboratori delle persone ultraliberiste, fautori di quel ceto dirigente e di quelle politiche economiche e sociali che hanno portato, in questi anni, sia l’Italia sia il mondo sull’orlo del tracollo, causando povertà, dolore alle famiglie, disoccupazioni, guerre, discriminazioni e pandemie.
Ma, nuovo miracolo italiano, in pochissime settimane in nostro Paese sembra diverso. Regna la pace e la tranquillità. Da tutte le TV e dai giornaloni sono scomparse le lamentele, le proteste: dove sono i ristoratori, i baristi, gli artigiani, i piccoli imprenditori, il mondo della scuola, gli sciatori, gli industriali, che per tanto tempo hanno imperversato sulle nostre case con le loro proteste, anche giuste? Tutto scomparso.
Però, il sentimento anti politico di molti concittadini è stato in parte soddisfatto, opinione voluta e imposta ossessivamente da gruppi di potere economico-finanziario. Il movimento 5 Stelle, PD e Leu sono considerati, e in molta parte vero, ormai, solo gruppi di potere: accettano passivamente ogni forma di imposizione che proviene da più parti.
Secondo me, bene ha fatto Zingaretti, persona onesta e chiara, anche se forse inadatta a guidare un partito e tanto meno il PD, a rovesciare il tavolo: spero che vada fino in fondo, al punto anche da separarsi da coloro che in questi dodici anni di vita del partito hanno pensato solo a fare i ministri, sottosegretari, deputati o amministratori locali.
Ritengo, infatti, il PD inemendabile, concepito e nato male, ha comunque fallito nella sua missione politica, di contaminazione di culture, di rinnovamento del Paese, di apertura alla società in continuo cambiamento, di missione sociale e connotazione di sinistra. Pertanto sarà necessario arrivare a una rottura o a un suo scioglimento, altrimenti ci sarà una continua perdita inesorabile di consensi. Bisogna ricostruire la Sinistra attraverso una Costituente politica e sociale, aperta, plurale, innovativa e riformatrice, ridefinendo una scala di valori che poggino su di una profonda analisi della società italiana, delle sue classi sociali e dei suoi bisogni.
Un partito che si ricolleghi, anche sentimentalmente, al proprio popolo di sinistra, quindi senza più nessun gruppo dirigente fallimentare, ma pronto anche al conflitto politico e sociale.
Oggi ha vinto la Destra, e le politiche del governo, anche con i posti decisivi occupati dalla Lega, per ora, sembrano soddisfare pienamente le sue esigenze. Italia Viva perde consensi e, per fortuna, si accorgerà presto che non conterà più niente.

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