IL PD? UN ACCANIMENTO TERAPEUTICO!
Di Ciuenlai - Dopo le surreali dimissioni di Zingaretti (tra una settimana scopriremo se erano vere o false) è soprattutto dopo le motivazioni del gesto che senso ha tenere ancora in vita una sigla elettorale come il PD. E ormai chiaro che quell’area, dopo le finte scissioni, si compone di tre parti.Due gruppi di pressione esterni (Art1 e Italia Viva) e due gruppi di pressione interni che fanno riferimento alle “case madri” esterne.
Tutti però hanno un unico obiettivo : sfruttare quel poco di consenso rimasto per rimanere in sella. Una ricostruzione vera di un soggetto politico legato a ideali, valori e progetti alternativi di società, che si colloca a sinistra spazzerebbe via tutta questa sedicente classe dirigente. Ma non succederà perché il Pd e dintorni è ormai un luogo popolato da una folla di personaggi che non resisterebbero nemmeno un secondo in un vero partito politico. E allora tengono in vita uno dei più inquietanti equivoci della politica italiana, avendo come unico faro di riferimento l’opportunismo.
La specialità della casa è diventata il salto della quaglia. C’è gente che è partita da Letta, si è accodata a Bersani, ha adorato Renzi e si è schierata, via Orlando, con Zingaretti. Gente, pronta la prossima settimana a sposare il Bonacini di turno. La strada per ricostruire qualcosa di serio è lontana anni luce da questa gente e da queste pratiche. Così lontana che è impossibile oggi disegnarne le origini e capirne le destinazioni.Per la serie, ripassate il prossimo secolo.

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