La Sanità umbra è stata totalmente delegata dalla Presidente Tesei alla Lega che ha occupato tutte le posizioni di potere con propri uomini provenienti dal Veneto. Subito dopo l'Assessore Luca Coletto (provenienza Verona) viene il Direttore regionale della Sanità Claudio Dario (provenienza Treviso). 
Quest'ultimo aveva l'incarico in scadenza a luglio 2020, ma la Giunta ha visto bene (diversamente da tutti gli altri direttori regionali) di bandire una selezione per conferire l'incarico da Direttore regionale della Sanità "fino alla scadenza della legislatura" e con incremento del compenso, equiparandolo a quello dei Direttori Generali della Aziende Ospedaliere. Come ovvio, fu selezionato il Dr. Dario, che a luglio ha firmato il contratto. 
Ora, dopo solo 8 mesi, lascia l'incarico perché si è accorto che ha compiuto 64 anni (prima evidentemente non lo sapeva) e quindi va in pensione. 
Da massimo responsabile della Amministrazione regionale per la Salute e il Welfare, il Dr. Dario lascia l'Umbria nella condizione disastrata a tutti evidente.
Le gravissime carenze di personale sanitario.
La totale disorganizzazione della rete ospedaliera per fronteggiare il Covid.
La sceneggiata tragicomica dell'ospedale da campo.
Un piano vaccinale che spicca per errori e carenze e inefficienze operative, ivi compresi i mezzi digitali di supporto.
Il tutto frutto di approssimazione e incompetenza e soprattutto di scelte politiche e di conseguenti azioni amministrative fatte per penalizzare la Sanità pubblica a vantaggio di quella privata.
Ma il Dr. Dario non se ne cura e se ne va, mostrando prima di tutto un disprezzo per la nostra regione (non la sua) e per i nostri concittadini (non i suoi).
L'Umbria è stata usata come parcheggio ben retribuito per essere accompagnato alla quiescenza o forse ad altro incarico più vicino alla propria casa (quella vera).
E forse non finisce qui se, come si sente dire, addirittura lo stesso Assessore Coletto, non essendo rientrato nella partita del sottogoverno, potrebbe essere "recuperato" dalla Lega in altro incarico (anche questo magari più vicino alla propria casa dove per altro già si reca settimanalmente).
Ci sono ancora dubbi sulla assoluta e urgente necessità di commissariare la Sanità in Umbria?
La segreteria regionale di Articolo Uno Umbria
 

Condividi