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di Daniele Bovi "Grazie Renato, grazie per il lavoro fatto!", e giù applausi. Parte con l'omaggio a Renato Locchi (che ha governato Perugia negli ultimi dieci anni) il primo discorso che Wladimiro Boccali fa, in qualità di sindaco, alla città. Clima di festa oggi in piazza della Repubblica, quando alle 18.30 il neo-sindaco ha parlato dal palco alla gente che piano piano si era radunata. Circondato da tutti gli esponenti dei partiti che lo sostengono Boccali ha voluto lanciare prima di tutto un messaggio di unità: "Questo - dice - è un messaggio che voglio lanciare a tutta la città: io voglio essere il sindaco di tutti, anche di coloro i quali non hanno votato per noi. Si apre una fase nuova di governo che raccoglie l'eredità di un lavoro straordinario fatto da Renato Locchi". Non poteva mancare, ovviamente, una risposta alle prime uscite a caldo fatte dallo sconfitto Pino Sbrenna. Alla Nazione Sbrenna aveva sostenuto che i perugini non si meritano il cambiamento e che sono come soggiogati e soffocati da un potere che li costringe al voto di scambio: "Mi dispiace - dice Boccali - che la prima uscita del candidato sconfitto sia stata questa. So che gira un adesivo in giro per la città dove c'è scritto che sono stato votato solo dalla metà della città. Intanto - precisa Boccali - sono stato votato dalla metà abbondante della città". Innovazione è un altro dei concetti su cui si impernia il breve discorso di Boccali: "Governeremo insieme per un progetto di innovazione che guarda ai problemi reali della gente". Cosa intenda Boccali per problemi reali, è lo stesso neo-sindaco a specificarlo: prima di tutto la sicurezza, e poi il "recupero di un rapporto di vicinanza e di dialogo con tutte le componenti della città: non giocheremo in difesa ma bensì in attacco e con un grande progetto. Il voto di sabato e domenica - conclude Boccali - è la dimostrazione che se continuiamo a presentare progetti credibili come questo la città continua a guardare noi". Condividi