di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - "Non dico che siamo arrabbiati: di più...  Da questa Lega dobbiamo uscire il più presto possibile".
Gianluca Comotto, il dg del club umbri, appare furioso. Ha appena appreso il rinvio ufficiale di Fermana-Perugia per neve. E parla senza peli sulla lingua.
"Ha smesso di nevicare alle 11 e c'era tutto il tempo per liberare il campo. Invece non é stato fatto alcunché... È inconcepibile".
"Spendiamo tanti soldi - scandisce -, facciamo sacrifici per venire in trasferta e poi troviamo una situazione del genere, in cui una società non ha nemmeno previsto di stendere i teloni per coprire il campo..."
Poi, dopo un attimo di pausa, riprende: "Certo, non é obbligatorio ricorrere ai teloni, ma qui ci vedo la volontà di non giocare... questo mi sembra chiaro. É assurdo che in una categoria professionistica i teloni non siano resi obbligatori. Tutto ciò dimostra che la Lega va riformata".
La chiusura della dura lamentela, comunque, é tesa all'ottimismo. 
"Sono sicuro che la squadra anche di fronte a queste difficoltà avrà un motivo in più per caricarsi... Pensiamo subito alla partita di mercoledì".
Il problema per il Perugia é che, ben presto, sarà chiamato a disputare partite ogni tre giorni (deve recuperare la gara di Cesena, saltata per Covid e questa di Fermo) con un dispiego di energie fisiche notevoli. Senza contare gli aspetti psicologici, legati al particolare che dovrà inseguire da lontano le squadre che la precedono in classifica.
La sanzione dello 0-3 a tavolino é prevista, in Lega Pro, soltanto nel caso che la neve cada prima delle ultime 24 ore. Nel caso in esame la nevicata si é registrata durante la notte e in mattinata. Dunque entro le 24 ore. Nessuna punizione, di conseguenza, per la Fermana, secondo il principio giuridico già in voga nell'antica Roma, del "ad impossibilia nemo tenetur" (nessuno é tenuto alle cose impossibili".
 

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