di Katia Belillo
Ieri secondo giro di consultazione con i partiti. Draghi li informa che il profilo della riforma fiscale per il suo programma di governo sarà all’insegna della «progressività» . Tutti d'accordo anche il signor S. Eppure a ben vedere mi pare essere lo stesso principio ispiratore del "vade retro satana" governo Conte. Toh, ma pensa che lo stesso principio è ben espresso anche nella Costituzione ed è lì mica da ieri, addirittura dal 1946! E' stato facile anche per me appurarlo, l'ho solo sfogliata, e al Titolo IV Sezione I. Diritti e doveri dei cittadini, ho letto l'articolo n. 53:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
Hai capito sta Costituzione che dice? Le tasse in Italia devono attenersi al criterio di progressività, che vuol dire che la specialità risiede nel gravare sulle classi sociali più abbienti per poter soccorrere e sostenere le classi sociali in difficoltà, garantendo i diritti e i servizi sociali fondamentali che sono la pubblica istruzione, l’assistenza sanitaria, la previdenza sociale e l’indennità di disoccupazione, criteri sui quali si basa lo Stato Sociale Italiano.
Non capisco gran che ma a me pare che la progressività del prelievo sia agli antipodi della flat tax tanto sbandierata dal padan papeete, eppure ha dichiarato che se non si aumentano le tasse per lui possono chiamarlo anche Filippo. Bene la riforma fiscale signor S. la chiamerà Filippo, quello che interessa a me che finalmente vengano pagate secondo le proprie capacità da tutti, anche da Filippo.
 

Condividi