di Roberta Fantozzi
Cos'è la scienza, come si costruiscono le conoscenze a disposizione di ogni tempo? E' una domanda che chiama in causa per ogni epoca diversi attori, diverse "istituzioni", ma è indubbio che è solo l'insieme dei processi sociali, a partire dagli investimenti nella formazione e nella ricerca di base, che è solo la "cooperazione" sociale - consapevolmente perseguita o meno - che riesce a portare le conoscenze al loro massimo sviluppo.
I vaccini contro il Covid come ogni acquisizione scientifica non piovono dal cielo, non solo perché il loro sviluppo a tappe forzate e tempi acceleratissimi, è dipeso in questo caso dalla gran quantità di risorse pubbliche messe a disposizione dai diversi stati o da istituzioni come la Ue, ma perchè per l'appunto i saperi che ne costituiscono il fondamento sono il frutto dell'insieme dei processi sociali.
Ma la privatizzazione dei processi produttivi, anche in settori essenziali, impedisce che quei saperi possano essere realmente messi a disposizione di tutti. Retroagisce sulle fasi finali della ricerca e sulla messa in produzione dei risultati di quella ricerca.
E si arriva al paradosso di questi tempi, un paradosso drammatico, per cui c'è il sapere disponibile per la produzione, ma quella produzione è impedita dalla appropriazione privata delle fasi ultime della ricerca, con correlati strumenti giuridici a tutela di quella appropriazione, e pure dalla perdita di capacità produttiva dei soggetti pubblici.
E, no, non è accettabile. Le "cause" che si minacciano contro le piccole e grandi industrie del farmaco non possono essere cause ordinarie. Perché il problema è mettere a disposizione subito il massimo di capacità di prevenzione e cura.
E no, non è accettabile che la ricerca e la produzione farmaceutica, restino un business privato costruito sulla base di un sapere sociale.
Vale per l'Europa come per l'Africa.
E' una domanda nuova? No, è una domanda antica, ma certamente è resa più acuta da decenni di politiche liberiste.
Di nuovo c'è che il problema è sotto gli occhi di tutti, ed è il tempo di cambiare le risposte.
Firmiamo la petizione:
www.noprofitonpandemic.eu/it
 

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