Speranza: "Non c'è altra strada dell'unità per affrontare questa emergenza"
"Non c'è altra strada diversa dall'unità per affrontare questa emergenza, la più grande dal dopoguerra. Ecco perché mi rivolgo alla maggioranza e all'opposizione", ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, aprendo l'informativa alla Camera sulle misure anti-Covid. "Nei prossimi mesi sara' tutto terribilmente complicato - ha aggiunto il ministro Speranza -, teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani, sarebbe errore imperdonabile rallentare nell'ultimo miglio". Il ministro ha anche sottolineato che: "Questa settimana c'è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia, aumentano le terapie intensive, l'indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare. L'epidemia è nuovamente in una fase espansiva". Pertanto "il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile stato di emergenza". Sul tema vaccini ha dichiarato: "Con la campagna di vaccinazione vediamo la luce in fondo al tunnel. Il Covid ha le ore contate, ma non abbiamo ancora vinto, siamo alle prime battute di una lunga e difficile maratona. Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricorrere all'obbligo. Per il governo resta comunque fondamentale l'obiettivo dell'immunità di gregge. A chi ha dubbi sui vaccini dobbiamo rispondere con la trasparenza, l'evidenza scientifica e la capacità di ascolto e dialogo, non con gli insulti o con una guerra ideologica tra fan della scienza e primitivi delle caverne. Nel primo trimestre 2021 - prosegue Speranza - è attesa l'autorizzazione anche del vaccino di Johnson & Johnson. I risultati del vaccino italiano ReiThera sono molto incoraggianti. Stiamo lavorando parallelamente ad organizzare le forze e l'Italia è pronta a mettere in campo una squadra forte: si aggiungeranno 40 mila medici ed entreranno anche le farmacie in campo". Infine, a riguardo delle priorità il ministro Speranza ha dichiarato: "Le prime tappe della campagna di vaccinazione sono chiare e definite: innanzitutto il personale sanitario, le Rsa e le persone dagli 80 anni in su. Si tratta di oltre 6 milioni di persone di cui più di 4 sono over-80. Aver scelto questa priorità rappresenta un tratto di umanità e civiltà profondamente giusto. Non credo ci possano essere dubbi: il Ssn, tanto più in una grave emergenza, ha obbligo di tutelare innanzitutto il diritto alla salute a partire dai più deboli, che corrono più rischi di perdere la vita".

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