“Una proposta di legge che vuole integrare quella del Governo, per evitare che il combinato disposto tra crisi economica dovuta alle misure anticontagio e crisi strutturale del settore, possano rivelarsi letali per un ambito che è anche un servizio e un presidio di socialità e libertà”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, annunciando la presentazione della sua proposta di legge che prevede “interventi urgenti a favore dei gestori delle edicole”.

“Gli ultimi decenni in Italia – spiega Bori – hanno segnato un arretramento delle edicole, con la chiusura di almeno un punto su quattro. Le attività commerciali di rivendita, a prevalenza di prodotti editoriali, sono passate dai 18.077 del 2013 ai 14.730 del 2018. In Umbria si registra la perdita di 400 posti di lavoro tra i giornalai, dal 2011 al 2019, con la chiusura dal 2008 ad oggi di 170 edicole. Il tutto tenendo presente, però, che i punti di rivendita di quotidiani e riviste rappresentano dei baluardi dell’informazione e presidi del territorio”.

“Il Governo – prosegue Bori – nella Legge di Bilancio, ha inserito agevolazioni fiscali per Imu, Tasi, Cosap e Tari. Ed ha previsto per il 2019 e per il 2020, un bonus fino a 20mila euro con uno stanziamento totale per il 2020 di 17 milioni di euro. Il progetto è quello di concedere un contributo integrativo, una tantum, come previsto in Emilia Romagna dove, per il settore, sono stati stanziati 500mila euro in più. La situazione – osserva - è davvero grave e anche la Regione Umbria deve mettere in atto un’azione simile a quella che stanno mettendo in campo altre istituzioni regionali per dare supporto alle edicole, che sono una ricchezza del territorio e che, quindi, non vanno abbandonate, ma valorizzate e sostenute”.

“Un sostegno non di facciata – specifica Bori – che passi per i contributi, ma che abbia chiaro in mente l’obiettivo: tendere a quell’edicola ‘dei servizi’ a cui puntiamo da tempo, che potrebbe essere – conclude - un aiuto e un sostegno valido a tutti i cittadini impossibilitati ad accedere a tanti servizi e opportunità che oggi sono a disposizione solo online”.

 

Fonte ACS

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