Inizia così il post pubblicato dalla Cgil dell’Umbria su Facebook dopo la conferenza stampa della presidente della giunta regionale che ha parlato di “concertazione” con associazioni datoriali e sindacati nella costruzione del Defr. Cgil, Cisl e Uil avevano già espresso chiaramente la loro posizione in una nota unitaria dello scorso 8 dicembre, che resta pienamente valida. 

Defr 2021/2023: dalla Regione solo un'informativa istituzionale, nessuna risposta

sulla nostra proposta di rimodulazione fiscale

Si è tenuto la scorsa settimana l’incontro tra la Regione Umbria e le organizzazioni sindacali sul
Documento di programmazione economica e finanziaria regionale 2021/2023. Presenti la presidente
Tesei il suo capo gabinetto Ricci, l’assessore Fioroni e alcuni dirigenti regionali.
La presidente ha ascoltato, con molta cortesia istituzionale, alcune osservazioni di metodo e di
merito che Cgil Cisl e Uil hanno fatto, limitandosi a rimandare a futuri incontri su temi specifici il
confronto di merito.
In particolare, i sindacati hanno sottolineato come sia ancora in sospeso la piena attuazione del
verbale di riunione sulla sanità sottoscritto a palazzo Donini il 10 novembre soprattutto rispetto alle
assunzioni di personale sanitario, che restano carenti e molto al di sotto di quanto fatto da altre
regioni.
I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini,
hanno poi chiarito che il metodo di confronto che questa giunta regionale sta adottando è da
classificare come informativa istituzionale, cosa diversa dalla concertazione, mentre il sindacato
confederale chiede da tempo un tavolo di confronto negoziale, che metta insieme tutti i soggetti
sociali regionali, per costruire quella nuova fase di crescita, che manca in Umbria da almeno dieci
anni.
Cgil Cisl e Uil hanno quindi chiesto tavoli specifici di confronto sul piano sanitario regionale, sui
trasporti, una nuova programmazione energetica e un piano dei rifiuti. Su questo la presidente nella
sua replica ha dato disponibilità al confronto.
Poi, il sindacato ha proposto per l’anno 2021 – a fronte della situazione di bilancio che
inevitabilmente si verrà a creare, stante la forte riduzione del Pil regionale - di allargare la soglia
minima della no-tax area per quanto riguarda l'addizionale irpef regionale e di istituire un fondo per
le categorie svantaggiate e colpite dalle ricadute economiche del Covid, aumentando la tassazione
regionale per i redditi superiori a 100mila euro.
Su questo la presidente Tesei non ha risposto.
“Per quanto ci riguarda come Cgil Cisl e Uil, proseguiremo con la discussione tra i lavoratori e i
pensionati nei territori a partire dal laboratorio di idee e proposte lanciato lo scorso 13 ottobre alla
Sala dei Notari alla presenza dei segretari nazionali”, concludono i tre sindacati.

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