Meloni e Porzi (PD): "Preservare attività chirurgica oncologica"
Le consigliere regionali Simona Meloni e Donatella Porzi (Pd) fanno proprio l’appello lanciato dalle Associazioni dei pazienti oncologici affinché, anche in tempo di emergenze sanitarie, venga preservata comunque l’attività chirurgica oncologica e la diagnosi precoce. Per le due esponenti Dem “è indispensabile che la Regione accolga questa richiesta e si adoperi a tutti i livelli per evitare che il percorso di diagnosi e cura dei pazienti oncologici subisca interruzioni e rallentamenti”.
“Ci sentiamo di fare nostro l'appello recentemente diffuso dalle Associazioni dei pazienti oncologici affinché trovi maggiore eco e un effettivo riscontro tra le istituzioni, con l'auspicio che possa servire, in tempo di emergenze sanitarie, a preservare comunque l’attività chirurgica oncologica e la diagnosi precoce”, è quanto affermano, in una nota congiunta, le consigliere regionali del Partito democratico, Simona Meloni e Donatella Porzi.
“Pur consapevoli delle difficoltà che gravano, ancora oggi, sul sistema sanitario regionale - aggiungono - è indispensabile che la Regione accolga questa richiesta e si adoperi a tutti i livelli per evitare che il percorso di diagnosi e cura dei pazienti oncologici subisca interruzioni e rallentamenti”.
“Come hanno ricordato le stesse Associazioni – osservano le Consigliere Dem - subire un ritardo può cambiare il destino di una persona, può portare ad una aggravamento della prognosi e condizionare fortemente il percorso terapeutico. Riteniamo dunque utile che si tornino a gestire i percorsi oncologici, di diagnosi, cura e controllo, all'interno del sistema ospedaliero pubblico e che vengano ripristinate le condizioni ottimali di assistenza e i relativi tempi di presa in carico”.
“Sappiamo bene – commentano - che tutte le energie, o quasi, vengono concentrate sull'assistenza ai malati di Covid, lasciando meno spazio a tutti gli altri pazienti che, però, esistono, proprio come prima. Lo ripetiamo da marzo – continuano -, per alleggerire gli ospedali serve potenziare al massimo la medicina di territorio e gestire i malati che lo consentono presso il loro domicilio. Ciò significherebbe avere una sanità più snella e flessibile che risponde meglio anche ai fenomeni improvvisi e inaspettati, riuscendo ad assicurare, anche in tempi difficili come questo che stiamo vivendo, le cure adeguate a tutti i pazienti, specie a quelli che necessitano di maggiori attenzioni, come nel caso degli oncologici”.
“Considerando doverose e indispensabili queste cure – concludono Meloni e Porzi - sarebbe stato utile aver promosso, già da tempo, un confronto con le associazioni di riferimento per ascoltare e condividere soluzioni. Ci auguriamo pertanto che si realizzino quanto prima le condizioni per recuperare un dialogo e approntare le scelte più opportune”.

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