Tra il 2010 e 2018 le regioni|italiane hanno adempiuto in media al 75% delle prestazioni|previste dai livelli essenziali di assistenza (lea), con forti|differenze a livello regionale. Ciò significa che il 25% delle|risorse spese per la sanità non ha prodotto servizi per i|cittadini. E''  quanto emerge dall'' analisi pubblicata dalla|Fondazione Gimbe.|   In testa alla classifica 11 regioni, quasi tutte del|centro-nord, sopra la soglia del 75%: Emilia Romagna, Toscana,|Piemonte, Veneto, Lombardia, Umbria, Marche, Liguria, Friuli|Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Basilicata. La|percentuale cumulativa dell'' adempimento annuale delle|prestazioni dei Lea è aumentata, passando dal 64,1% del 2010|all'' 85,1% del 2018. Ma secondo Gimbe si tratta di -un|miglioramento ampiamente sovrastimato-, per via dei diversi|limiti della '' griglia lea''  usata per il monitoraggio (il numero|limitato di indicatori e le modalità di rilevazione, cioè|l'' autocertificazione da parte delle stesse Regioni, oltre al|fatto che gli indicatori e le soglie di adempimento non vengono|modificati dal 2015 e la soglia di adempimento per la|'' promozione''  è rimasta negli anni la stessa).|   Eppure il report '' Monitoraggio dei Lea''  del ministero della|Salute -è una vera e propria pagella sulla materia sanità -|afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe -|che permette di identificare Regioni promosse e bocciate-. Gimbe|rileva anche come le Regioni e Province autonome non sottoposte|a verifica degli adempimenti abbiano performance molto|variegate: si va dal Friuli-Venezia Giulia e Provincia autonoma|di Trento che raggiungono rispettivamente l'' 80,4% e 78,3%, a|Valle D'' Aosta (63%), Sardegna (57,1%) e Provincia autonoma di|Bolzano (56,2%). -Senza una nuova stagione di collaborazione|politica tra Governo e Regioni e un radicale cambio di rotta per|monitorare l'' erogazione dei Lea - conclude Cartabellotta - sarà|impossibile ridurre diseguaglianze e mobilità sanitaria-

 

 

Fonte ANSA

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