Quelli che digrignano i denti per i risultati del Governo.
di Paolo Brutti.
Qualcuno digrigna i denti, pochi in verità, per il risultato del governo in Europa. Il commento contrario più divertente è che si tratta di prestiti e che quelli a fondo perduto ce li faranno risputare in qualche modo. Ma scusate non eravamo andati a Brussell per ottenere una linea di prestito garantito da tutti i paesi europei? E quelli che sono stati stabiliti non sono trasferimenti ai singoli stati di denari acquisiti dalla Commissione emettendo eurobond sul mercato, garantiti dal bilancio europeo? Non era quello che volevamo? La risposta è sì a tutte le domande. Dicono ma così si aumenta il debito. Ma senza risorse a debito con che cosa si fa la crescita? Con i semi salati. Farlo con i nostri soldi senza aumentare il debito era la politica della Troika. Adesso ne siamo nostalgici, olandesi di casa nostra? Il debito si ripaga con una crescita importante che faccia diminuire il debito e il deficit rispetto al Pil, non in valore assoluto. Lasciate la politica della lesina a Quintino Sella, novelli adepti di destra e di sinistra all’austrity Voi volete un nuovo Monti al governo. Poi dicono che i soldi dovranno essere spesi con delle condizioni. E certo, piacerebbe a costoro che facessimo dei tuffi nella piscina dei dobloni europei come dei Paperoni con il denaro degli altri. Dovremo spenderli per produrre valore per l’Italia e per l’Europa. E anche gli altri, visto che lo scopo è far crescere tutto il continente. E se la Germania li usasse, come ha fatto, per ridurre il debito a crescita costante? Loro starebbero meglio ma il mercato europeo resterebbe asfittico, con la bilancia commerciale della Germania in permanente attivo, drenando risorse dagli altri paesi. Ora potremmo noi fare un’obiezione alla politica della lesina della signora Merkel. E si potrebbe andare avanti. Ora vediamo di spendere queste risorse bene, per l’Italia e per l’Europa. Per esempio azzerando da subito il cuneo fiscale per dare competitività di prezzo alle imprese e un po’ di soldi ai lavoratori, che non fa mai male. Oppure pensiamo di fare con quei soldi la flat tax per dare un po’ di respiro al proprio elettorato e mandare a gambe levate il bilancio? Per fortuna che non siamo da soli.

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