PERUGIA - La Giunta regionale umbra ha dichiarato che il bando “Fondo di sostegno affitto per le famiglie colpite dal Coronavirus” rappresenta un concreto aiuto alle situazioni più complicate e duramente impattate a causa dell'emergenza sanitaria. Tuttavia, è evidente che tale Fondo non ha nulla a che vedere con le famiglie che hanno perso il lavoro o che hanno visto drasticamente e violentemente diminuire o annullare la propria disponibilità economica a causa della pandemia, visto che la fotografia reddituale presa in considerazione è quella del 2018”. 
Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria intervengono così su una situazione definita “paradossale” che rischia di penalizzare lavoratrici, lavoratori e cittadini davvero colpiti dall'emergenza coronavirus.
Infatti, spiegano i sindacati, un nucleo familiare che nel 2018 aveva un reddito sufficiente, ma che nel 2019 e soprattutto nel 2020 lo ha visto peggiorare repentinamente, rimanendo di conseguenza indietro con i pagamenti dei canoni di locazione, non potrà richiedere nulla e una eventuale domanda verrebbe respinta.
“Come organizzazioni sindacali rappresenteremo questa criticità, anche in occasione dell’audizione richiesta insieme a Sunia–Cgil, Sicet–Cisl e Uniat–Uil, alla seconda commissione consiliare, in merito alla legge regionale sull’edilizia residenziale e alle proposte di modifica. Abbiamo inoltre già richiesto un incontro con tutti i capigruppo consiliari regionali – concludono i sindacati – il nostro obiettivo è tutelare le famiglie e le persone con bassi redditi, o che hanno difficoltà economiche dovute alla perdita del lavoro in questa emergenza sanitaria, o che hanno ammortizzatori sociali in scadenza”.
 

Condividi