Aborto farmacologico, parla il Coordinamento femminile regionale di Uil Umbria
“Si vada oltre le delibere di Giunta, al centro provvedimenti a favore della maternità e della donna”
(AVInews) – Perugia, 23 giu. – Nel dibattito che si è sviluppato attorno alla delibera con cui la Regione Umbria ha cancellato la possibilità di effettuare una interruzione volontaria di gravidanza farmacologica al proprio domicilio o in regime di day hospital, si alza la voce del Coordinamento femminile regionale Uil Umbria.
“È una sconfitta anche culturale – fa sapere il Coordinamento – che si parli solo di interruzione di gravidanza e non si metta alla base della discussione una vera ripartenza. La scelta di provvedimenti a favore della maternità e della donna, non ha trovato negli anni le gambe giuste per camminare, ma proclami e tifosi per ogni modello; anzi la maternità è per una donna nel lavoro spesso un ostacolo. La Uil tutta ed il coordinamento femminile regionale in particolare, invitano a riflettere per nuove basi, oltre la questione delle delibere di Giunta. Il dopo coronavirus lo impone e non si può perdere l’occasione".
“La legge 194 del 1978 – continua il Coordinamento – titola ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza’. Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Bisogna rilanciare l’educazione sanitaria e sessuale, la difesa del valore del proprio corpo, la prevenzione, organizzare i servizi necessari che nel tempo sono stati considerati marginali, sviluppare ancora di più nelle scuole la cultura della salute e della procreazione responsabile”.
“Partendo dal fatto che un aborto è una scelta complessa e dolorosa – conclude il Coordinamento –, le esperienze da noi raccolte dalle donne non sono a voce unica rispetto all’uso della pillola Ru486 o al Day hospital o al domicilio. La materia va trattata fuori dai preconcetti e con equilibrio e rispetto. Bisogna davvero approfondire i diversi aspetti scientifici ed amministrativi, per fare la scelta più giusta per la salute della donna ma dal confronto sereno si trovano soluzioni buone. Questi dati e questo confronto è ciò che ci attendiamo”.

Recent comments
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago