di nicola bossi Non lo confermano in maniera diretta, ma sia per la sorella di Meredith, Stephanie, che per il padre John, ascoltati oggi nell'udienza sull'omicidio della ragazza inglese, Metz sarebbe stata aggredita di sorpresa da qualcuno che conosceva bene. Da qui la sua scarsa reazione, come confermata anche da alcuni medici legali che hanno esaminato le unghie di Metz sotto le quali non hanno trovato tracce genetiche tipiche di chi si difende da un aggressore. "Mia sorella se fosse stata aggredita da uno sconosciuto - spiega Stefanie Kercher - avrebbe lottato con tutte le sue forze fino alla fine. Anche perchè Meredith era molto forte fisicamente". Dello stesso avviso il padre Jonh che ricorda che la figlia " a 17 anni aveva frequentato un corso di karate e quindi in caso di aggressione avrebbe saputo resistere". L'udienza è stata rinviata al prossimo venerdì - dove deporrà Amanda - dopo che la Corte non ha ammesso oggi la deposizione di un teste della parti civili. ************** "Meredith aiutò Amanda ad inserirsi a Perugia": lo ha affermato la madre della ragazza inglese, Arline,ascoltata oggi come testimone nell'ambito dela processo sull'omicidio Kercher. "Metz era arrivata molto prima di Amanda a Perugia - spiega la madre - e così aveva organizzato un pranzo per la ragazz americana dove gli ha fatto conoscere diversi amici". Secondo Arline la vita delle due ragazze era molto diversa: "anche gli ambienti di studio erano diversi e avevano pochi amici in comune, anche perche Amanda aveva detto a Meredith che il suo scopo era quello di uscire quasi esclusivamente con italiani, per migliorare in fretta la conoscenza della lingua". Arline non fa riferimento a nessun screzio in particolare tra Amanda e Meredith. La figlia però gli disse di essere sorpresa dal fatto che Amanda dopo appena una settima in Italia "aveva trovato un fidanzato". Condividi