Onore e gloria perenne al 20 Giugno perugino
PERUGIA . Il 20 Giugno la città di Perugia festeggia la ricorrenza più importante della sua storia, poiché si intrecciano due date, oltremodo significative: i fatti del 20 giugno 1859, e quelli del 1944.
La seconda guerra di indipendenza nazionale dall’impero asburgico, e dal giogo degli altri staterelli italiani vide, anche, la partecipazioni di molti cittadini perugini partiti volontari per combattere accanto all’esercito sabaudo a favore dello stato unitario.
Dopo la battaglia di Pastrengo, i fatti di Milano e l’insurrezione di Bologna, un gruppo di perugini costituirono un comitato insurrezionale che cacciò il delegato papale e diede vita ad un libero governo provvisorio.
Il cardinale Antonelli, ministro dello Stato pontificio, predispose l’invio di un corpo di truppe di svizzeri e tedeschi forte di 1800 uomini allo scopo di riconquistare la città.
I perugini, spronati dal comitato provvisorio, cercarono di organizzare una difesa della città, preparandosi allo scontro inevitabile, che avvenne il 20 Giugno 1859 nei pressi di S. Pietro. Nonostante fossero poco armati, male organizzati e poco numerosi combatterono valorosamente ed eroicamente fintanto che non furono travolti dai papalini. Nella lotta cruenta restarono uccisi 10 soldati pontifici e 17 difensori di Perugia.
Purtroppo dopo la vittoria le truppe papaline si diedero con ferocia al saccheggio, alle uccisioni e alle violenze di ogni tipo nei confronti della popolazione inerme.
L’ambasciatore degli Stati Uniti riferì al suo governo: “ Una soldatesca brutale e mercenaria fu sguinzagliata contro gli abitanti che non facevano nessuna resistenza, molti senza riguardo alcuno furono fucilati a freddo”.
Il New York Times scrisse: “ Le truppe infuriate parevano aver ripudiato ogni legge e irrompevano nelle case, commettendo omicidi scioccanti e altre barbarità su uomini, donne indifese e bambini”.
Per questi fatti nel 1898 Perugia fu insignita di una medaglia per le benemerenze risorgimentali e nel 1909 al Frontone fu edificato il monumento ai caduti del 20 giugno 1859, che contiene, anche, il Grifo di Perugia che schiaccia la tiara pontificia.
Questa è la ricorrenza che noi cittadini di Perugia vogliano ricordare e onorare, esempio di una città indomita, fiera del suo passato, dei suoi valori politici, civili e culturali.
Ma il 20 giugno si ricorda anche quello del 1944, durante la seconda guerra mondiale quando Perugia si è liberata dal giogo nazifascista.
Due date che confluiscono in una sola, sotto le bandiere della libertà, della democrazia, dell’orgoglio di un popolo.
Oggi vogliamo essere fieri dei nostri concittadini che ci hanno lasciato esempi di dedizione civile e popolare: questa data è la sola gloria cittadina, piena di significati e di valori che dobbiamo e vogliamo lasciare in eredità ai nostri successori.
Anche a Perugia e in Umbria, purtroppo, si vivono tempi difficili e turbolenti nei quali sembrano riemergere forze populiste, antidemocratiche e reazionarie che vogliono ricacciare indietro le conquiste di diritti, di socialità e civiltà ottenute in questi anni.
La città, siamo convinti, reagirà positivamente per tenere alta la bandiera del rinnovamento democratico, e del progresso civile: indietro non si torna.
Altre feste, inventate, pseudo storiche, non ci rappresentano per niente, e sono, e rimarranno, delle fiere paesane.
Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

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