di Isabella Rossi
La crisi economica non svuota i teatri, anzi, almeno per ora, li riempie. A fornirne la prova di questo inaspettato “trend” è il Teatro Stabile dell’Umbria che, con un dato in controtendenza sull’andamento nazionale, nella trascorsa stagione teatrale ha registrato un aumento del 23 per cento degli spettatori in sala.
Sono Franco Ruggeri, direttore del Teatro Stabile e Brunello Cucinelli, attuale presidente, a rendere note le cifre che raccontano il fortunato epilogo di una stagione terminata in un duro momento per l’economia nazionale e mondiale. L’occasione è la presentazione della Stagione di Prosa 2009/2010 avvenuta giovedì sera a Solomeo.
Il noto paesino, roccaforte della Brunello Cucinelli Spa, l’azienda produttrice di maglieria in cachemire, ha offerto la cornice ideale ad una serata dedicata al nuovo cartellone, ma i riflettori si sono inevitabilmente accesi anche sulla durissima situazione dei finanziamenti statali. “Ad oggi l’Umbria non ha ancora ricevuto dai Beni Culturali la lettera riguardante i contributi, sappiamo solo che ci sarà un taglio” ha annunciato Franco Ruggeri.
Per Brunello Cucinelli, che dopo otto anni di presidenza terminerà il prossimo anno il suo incarico, “il Teatro Stabile ad oggi è sano”. La necessità di progettare nuove soluzioni per mantenere qualità e quantità degli spettacoli in programmazione scaturisce da quel drastico taglio di finanziamenti che ha già visto negli ultimi anni ridurre il contributo statale dal 60 al 30 per cento. Senza considerare quello in arrivo.
La nota positiva è che non ci saranno tagli da parte della Regione dell’Umbria a consolidamento di un “rapporto vivo tra teatro e istituzioni”. E di una piena condivisione delle scelte artistiche da parte dell’amministrazione comunale, “anche questa una rarità”, ha parlato il direttore. Renato Locchi, sindaco uscente di Perugia, ha espresso un vivo ringraziamento per il lavoro svolto ricordando, in “epoca di cultura televisiva imperante”, la nascita di due nuovi teatri: il Bertold Brecht di San Sisto e il Brunello Cucinelli di Solomeo.
Un prezioso aiuto alla sopravvivenza del Teatro Stabile, ha sottolineato Franco Ruggeri, si deve proprio all’imprenditore, insieme all’Unione Camere di Commercio, socio sostenitore della fondazione. Ora la sfida è aperta. Inevitabile la chiusura di alcuni teatri in Italia. Intanto nel circuito dello Stabile dell’Umbria è rientrata quest’anno Città di Castello.
Una cosa è certa. Quando la mannaia si abbatterà sull’Umbria troverà sui suoi palchi artisti di qualità. D'ora in poi saranno loro, insieme alla volontà di una struttura, alla sensibilità delle amministrazioni locali e alle risposte di un pubblico che ci si augura essere sempre più numeroso, a scongiurare gli effetti della crisi dimostrando che l’amore per la cultura può e deve essere frutto di una scelta consapevole.
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