''Spero non cadiate nella trappola della cultura della riforma Brunetta, che stimola a rapporti non
solo concorrenziali, ma addirittura conflittuali tra colleghi, favorendo l'antagonismo e la delazione''. Così il presidente uscente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, nel suo saluto scritto inviato ad ogni singolo dipendente dell'ente. Una missiva cha a tratti si rivela inusuale. Di fronte alle solite magnificazioni dei risultati raggiunti, la lettera di Cozzari si caratterizza per un certo basso profilo e per qualche amarezza.
Nella lettera - resa nota con un comunicato della Provincia - Cozzari parla di ''dieci anni costellati di successi e di qualche insuccesso, dieci anni per i quali mi sento grato nei confronti di ognuno di voi. Il personale della Provincia non è, ovviamente, immune da difetti, ma rimane a mio avviso per preparazione professionale ed abnegazione la miglior risorsa al
servizio della comunità provinciale''.
''Oggettivamente - continua Cozzari - non sono affatto
convinto di essere stato all'altezza del compito: desidero assicurarvi che ho fatto ricorso a tutte le mie capacità (non eccelse sicuramente) ed ho cercato di non risparmiare (come dovuto) tutta la mia disponibilità. I meriti, che ci sono eccome, sono tutti vostri ed io ve ne sarò sempre grato. Credo di dovere a molti delle scuse: la discrezionalità, che appartiene alla politica, non sempre riesce ad essere 'illuminata'", conclude Cozzari.
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