PERUGIA - La Guardia di finanza di Perugia ha denunciato a piede libero un professionista di origini svizzere per "abusivo esercizio di professione" e per "usurpazione di titolo" dopo che un suo cliente aveva scoperto che l'"avvocato", al quale aveva pagato 6 mila euro di parcelle, non era in realtà abilitato a esercitare la professione forense.

Dagli accertamenti è emerso - riferiscono le fiamme gialle - che l'indagato aveva sì conseguito l'abilitazione, ma in Spagna.
Pertanto - secondo l'accusa - non poteva fregiarsi del titolo di avvocato (al massimo di "avvocato stabilito" o "abogado").
L'indagine ha appurato anche che il soggetto adottava alcuni "espedienti" per mascherare, all'interno dei documenti, la propria vera qualifica, come l'uso di abbreviazioni e la scrittura "in piccolo" del titolo effettivamente posseduto.

Inoltre, pur avendo l’obbligo, per potere esercitare in Italia, di collaborare con un vero e proprio “avvocato” regolarmente iscritto all’albo, l’uomo svolgeva la professione in maniera autonoma, avvalendosi di un’intesa di collaborazione puramente formale, concordata con un avvocato ternano   

La Guardia di finanza ritiene che il presunto inganno sia stato perpetrato non solo a danno di privati, ma anche dell'Autorità giudiziaria alla quale l'uomo aveva presentato false attestazioni dichiarando di potere rappresentare terzi in giudizio. 

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