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“Vogliamo un piano industriale da Nestleé” questo il messaggio della Fai Cisl Umbria, nella persona del segretario regionale di categoria Carla Bistocchi, nel corso del presidio dei cancelli della Nestleé di questa mattina, venerdì 5 giugno. Ad essere spiegate le bandiere e gli striscioni di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, presenti anche i segretari confederali Ulderico Sbarra (Cisl Umbria) e Antonio Cascianelli (Cisl Perugia). “Si chiedono –ha fatto sapere Bistocchi- risposte sul futuro di questo stabilimento e dei lavoratori all’indomani dell’annunciata cessione, per mezzo stampa, dei marchi Motta e Alemagna. Questo comporterà una riduzione dei volumi produttivi di circa il 30 per cento nello stabilimento di Perugia”. Nel ricordare che i due marchi in questione non sono legati solo alla produzione di panettoni ma anche di cioccolatini e uova di Pasqua, il segretario Carla Bistocchi ha poi affermato che “a rischio sono soprattutto i lavoratori con contratto a termine e in forse le ore lavorate sia dai part-time che dai full-time”. “Ci stupisce –ha dichiarato il segretario generale regionale della Cisl Umbria Ulderico Sbarra- soprattutto la modalità con cui si è presa la decisione di dismettere i marchi e, in particolare, il venire meno sul punto specifico delle relazioni sindacali che, per la Cisl, rimangano il fondamento di ogni seria e credibile contrattazione. Questo cedimento nelle buone relazione industriali –ha sottolineato il numero uno di casa Cisl in Umbria- è un segnale di allarme. Come non pensare a quanto avvenuto ad altre multinazionali nel territorio che hanno chiuso la produzione pur avendo prodotti di qualità, innovazione e mercato. Considerata l’importanza della Nestleé – Perugina, della produzione e dell’occupazione di S. Sisto, le organizzazioni sindacali e la dirigenza della Nestleé dovranno subito recuperare confronto e credibilità, conoscere il Piano industriale e tranquillizzare i lavoratori e le loro famiglie”. Condividi