PERUGIA - Voleranno da Londra a Perugia per testimoniare, tra domani e sabato, davanti alla Corte d'Assise di Perugia, i familiari di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa nel capoluogo umbro la notte tra il primo e il due novembre del 2007. Il padre John, la madre Arline e la sorella Stephanie, si troveranno ancora una volta faccia a faccia con Raffaele Sollecito e Amanda Knox, durante il processo che li vede accusati dell'omicidio della giovane (per lo stesso delitto e' stato gia' condannato a 30 anni con rito abbreviato l'ivoriano Rudy Hermann Guede), uccisa nel casolare di Via della Pergola, dove aveva deciso di vivere durante la sua parentesi di studi nel capoluogo umbro.
A citare i familiari di Mez come testimoni, gli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna, legali della stessa famiglia, costituitasi parte civile nel processo. I genitori e la sorella di Meredith dovrebbero arrivare a Perugia nel primo pomeriggio di domani.
La loro deposizione in aula e' prevista tra domani pomeriggio e sabato mattina. Prima di loro ad essere ascoltati saranno il medico legale Luca Lalli, gia' sentito nel corso del procedimento come teste dell'accusa e richiamato a riferire in aula su alcuni particolari relativi alle ferite da difesa presenti sul corpo di Mez, e due consulenti della famiglia Kercher, il medico legale Gianaristide Norelli e la genetista forense Francesca Torricelli.
Poi la parola passera' ai familiari della vittima che parleranno in aula dei loro ricordi, della scelta della studentessa inglese di venire a studiare a Perugia, dei suoi rapporti con Amanda Knox e degli ultimi contatti avuti con la ragazza la sera del primo novembre 2007. Sempre molto riservati e composti nel loro dolore, i familiari di Meredith hanno sempre dichiarato di avere fiducia nella giustizia italiana.
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