di Daniele Bovi
Mancano ancora un paio di giorni al voto e c'è già qualche candidato sindaco che definisce pezzi della sua futura amministrazione, sempre che il risultato delle urne sia dalla sua. Il caso in questione è quello di Spoleto, con Benedetti che ha annunciato nel primo pomeriggio di oggi, tramite una conferenza stampa, che in caso di vittoria il suo assessore alla Cultura sarà nientepopodimenoche Vincenzo Cerami, scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e allievo di Pier Paolo Pasolini. Cerami ha prontamente accettato: "Se è per Spoleto - ha detto lo scrittore un paio d'ore fa - mi impegno".
La mossa Cerami può essere interpretata come il tentativo di Benedetti di piazzare un colpo sul finire della campagna elettorale e cercare di motivare i democratici spoletini. Non sembra un caso a questo punto che i maggiorenti del Pd umbro ("I più grandi nomi" li chiama un trionfalistico comunicato del Pd diffuso oggi) chiudano domani sera la campagna elettorale proprio nella città del Due Mondi. Spoleto non può essere persa. L'incubo, materializzatosi sotto la forma dei sondaggi del Corriere dell'Umbria, ha il volto del ballotaggio.
L'ultimo, datato 18 maggio, e da prendere con le molle come tutti i sondaggi, parlava di un candidato del centrosinistra tra il 43,5 e il 47,5 per cento. Angelo Loretoni, candidato del centrodestra, era dato in netta rimonta tra il 41 e il 45 per cento. Da qui la paura dei democrats umbri. Confermata pure da qualche mugugno di un esponente piddino tra i corridoi di palazzo Cesaroni. "A Spoleto si rischia". La speranza è che la mossa Cerami si riveli vincente.
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