“Queste elezioni sono state monopolizzate dalla politica e per niente dai cittadini. Solo il Movimento per Perugia ha stabilito un contatto vero con la popolazione”. È questo il commento di Carla Spagnoli a pochi giorni dal voto per le amministrative di Perugia. “PdL e PD hanno espresso candidati che sono politici di professione, che non si sono mai misurati con il mercato del lavoro e con i problemi della gente comune. I loro candidati sono sempre quelli della “casta” politica locale, altro che il nuovo!”.
La Spagnoli è lapidaria: Sbrenna e Boccali sono, a suo dire, accomunati dalla carriera nella burocrazia di partito, mentre gli altri candidati raggiungeranno percentuali ininfluenti. “La politica perugina ha bisogno di serietà e di novità: le liste che si sono presentate ripresentano il solito modo di fare politica, dai politici della prima repubblica – Sbrenna e Girolamini, uno consigliere DC per vent’anni in Regione e l’altra Assessore al Comune dal 1986 al 1995 e attualmente Consigliere regionale – agli eredi del disastro attuale, come Boccali e compagnia”.
Gli altri? “Le altre liste non le vedo particolarmente competitive: sono liste con programmi interessanti ma che non hanno speranze di incidere e portare qualcosa di nuovo. La Lega è stata immobile e non ha detto nulla di nuovo: ha battuto solo su tematiche nazionali per coprire il vuoto locale”. E allora chi votare? “Il Movimento per Perugia è stato l’unico soggetto a proporre un candidato sindaco nuovo, perugino, estraneo ai partiti e alle logiche delle alleanze politiche e degli accordi sottobanco. Abbiamo quaranta candidati veri che rappresentano tutte le fasce d’età e le classi sociali della nostra città: siamo gli unici ad aver proposto soluzioni concrete, che gli altri hanno finito per copiarci”. Ad esempio? “Penso solo al referendum sul minimetro o allo slogan del “fare”, che campeggia sui miei manifesti dai primi di aprile”. Come giudica questa campagna elettorale? “La popolazione non ha sentito molto la campagna: si sono alternati ministri, deputati e senatori di tutti gli schieramenti, ma la partecipazione popolare è stata minima. I perugini sono stufi di andare verso la politica e i politici, anche perché entrambi hanno preteso e preso molto da loro: noi abbiamo cercato, invece, di andare verso di loro. La gente ha bisogno di risposte ai propri problemi, non a quelli dei partiti. La soluzione non è certo quella antipolitica. Noi crediamo che sia quella apartitica ed è per questo che abbiamo dato vita ad un movimento trasversale, composto da persone che provengono da esperienze e formazioni diverse. Noi siamo la miscela che unisce persone di destra e di sinistra: siamo l’unica ricetta per i problemi di Perugia!”
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