di
Daniele Cibruscola
Ancora. Anche oggi e probabilmente anche domani. I disservizi sofferti dal nuovo mezzo di mobilità pubblica del capoluogo sembrano essere congeniti. Dopo gli intoppi dei giorni scorsi infatti, anche stamattina numerosi utenti si sono visti costretti a scendere dalle cabine e a trovare mezzi alternativi per raggiungere il centro storico cittadino. Il motivo? Non meglio precisati “motivi tecnici”, un'affermazione che può dire tutto e il contrario di tutto e che, a voler proprio pensare male, può anche voler dire “motivi di sicurezza”. Abbiamo fatto presente la cosa al servizio reclami della Minimetrò spa – non è stato neanche necessario “fingersi” clienti preoccupati in quanto stamattina, a bordo di una delle cabine, c'eravamo anche noi – e ci è stato risposto con un aleatorio “lo fermiamo proprio per essere certi della della sicurezza della struttura”. Non molto confortante per la verità, anzi, a questo punto pare vero il principio del “a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina” tanto caro ad Andreotti.
E la fumosità delle motivazioni addotte dall'azienda per il fermo (reiterato) del mezzo non è certo l'unico motivo di insoddisfazione che come utenti abbiamo potuto riscontrare. La mancanza di informazione innanzitutto: ai passeggeri, nonostante il servizio reclami si ostini a negarlo, non è stata infatti proposta alcuna alternativa per raggiungere il centro storico o le altre stazioni. Nessun accenno al fatto che, se tale mancanza si fosse protratta per oltre un'ora, si sarebbe potuto chiedere il rimborso del biglietto. Ma anche nessuna comunicazione sui tempi di attesa; come nessuna avvertenza preventiva - ed è questo l'aspetto più grave - in merito al fatto che tali disservizi nei prossimi sei mesi sono ancora possibili, anzi “probabili” come ci hanno poi comunicato, perché l'intero sistema è tuttora in fase di rodaggio. Chi sceglie di viaggiare sul filo rosso che attraversa la città quindi, d'ora in poi e per i prossimi mesi, lo tenga bene a mente: potreste partire senza alcuna certezza di arrivare a destinazione, non in tempi brevi almeno.
Stupisce tanta mancanza di informazione, specie se mostrata da un'azienda che a una sola settimana dall'inaugurazione si affrettava a diramare comunicati stampa sull'incoraggiante numero di utenti che avevano scelto di usufruire del servizio. Una mancanza di informazione che, muovendosi sulla falsariga dei “cattivi pensieri”, pare strumentale più che frutto di scarsa attenzione (comunque grave) alle necessità cittadini. Dopo il rumore, dopo gli ingenti investimenti pubblici, dopo i numerosi problemi causati alla viabilità cittadina durante la sua costruzione, dopo tanto parlare e gioire per un risultato tecnologico “storico” per la mobilità del capoluogo...viene un dubbio: si era davvero pronti a partire? Non bisognava piuttosto aspettare, e prolungare magari la fase di collaudo? Sarebbe il caso che le aziende coinvolte nel progetto dessero risposte chiare. Sarebbe il caso, anche per la loro credibilità, che rassicurassero i cittadini sul fatto di non ritrovarsi tra sei mesi – come lo aveva ironicamente definito il Sindaco qualche tempo fa – soltanto il “brucomela più grande d'europa”.
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