Alunni, "Le industrie umbre sono assolutamente pronte alla Fase 2"
PERUGIA- Le industrie umbre sono "assolutamente pronte" alla 'Fase 2' dell'emergenza coronavirus.
A dirlo il presidente di Confindustria in un'intervista all'ANSA. "Finalmente si può riaprire" ha aggiunto, ricordando che le settimane di chiusura sono state utilizzate per mettere a punto i protocolli per "Implementare e garantire" la sicurezza dei lavoratori.
La ripresa coinvolgerà circa la metà del sistema industriale umbro ancora fermo e quindi 20-30 mila lavoratori. "Numeri molto importanti considerate anche le aziende che non si sono mai fermate" ha poi sottolineato Alunni.
"Riguardo al tema sicurezza l'unica preoccupazione che abbiamo - ha spiegato ancora il presidente degli industriali - è legata alla possibilità di reperire con continuità nel tempo i dispositivi di protezione individuale e i test rapidi per mettere in sicurezza i dipendenti".
"Ancora più importante - ha aggiunto Alunni - è il tema della contrazione significativa della domanda che riguarda quasi tutti i settori produttivi ad eccezione di agroalimentare e farmaceutico".
Le industrie umbre temono nel 2020 una riduzione del fatturato dal 30 al 50 per cento. "Si tratta di una riduzione del perimetro molto molto significativa".
"Il Paese ha bisogno di una iniezione di energia, di forza e di positività. Non è più il tempo dei dibattiti ma di agire perché i problemi li conosciamo tutti da tempo" ha quindi concluso parlando delle sfide economiche create dall'emergenza Covid. "Non possiamo più sfuggire ai cambiamenti e chi non lo farà sarà marginalizzato dalle economie più avanzate".
Alunni, bene dialogo tra Regione e Governo, una "visione unitaria del Paese" ma con differenze
"Bene ha fatto la Regione ad avere una posizione di dialogo con il Governo nazionale sulla gestione della 'Fase 2' dell'emergenza Covid": ha infine notato il presidente di Confindustria Umbria. "Bisogna mantenere una visione e una gestione unitaria del Paese" ha detto, senza tuttavia escludere differenziazioni nella ripresa a seconda della situazione epidemiologica nelle varie aree.
Secondo Alunni ci possono infatti essere dei distinguo tra i vari territori ed è "Bene che la presidente della Regione Donatella Tesei abbia proporre al Governo un modello che possa consentire all'Umbria, sempre in una visione generale, di poter avere una differenziazione nelle riaperture. Le fughe in avanti possono creare confusione e consentire al virus di riprendere. A quel punto - ha concluso Alunni - sarebbe un disastro ancora più grande per l'economia".

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